A 3 giorni dalla sfida del Maradona non si placano le polemiche per quanto accaduto nel corso di Napoli-Inter.
Quel braccio largo di Denzel Dumfries continua a prendersi la scena, per un episodio che difatti avrebbe potuto non tanto decidere la partita, ma indirizzarla in qualche modo a favore della formazione di Antonino Conte, che in quel momento era in svantaggio per la grande rete di Dimarco. Ovviamente parlare di danno è esagerato, anche perché ci sarebbero stati poi davanti almeno altri 50 minuti di gioco che avrebbero potuto vedere l’Inter tanto trionfare quanto perdere, ma chissà come sarebbe potuta cambiare l’inerzia della partita con quel calcio di rigore.
Ed anche quanto successo sabato al Maradona entra di diritto nel libro degli orrori di questa stagione. Per quanto la classe arbitrale italiana sia la migliore in Europa, nel corso di questa burrascosa annata i direttori di gara hanno commesso più errori del previsto, anche piuttosto gravi, non sfruttando nel migliore dei modi l’ausilio di uno strumento come il VAR.
L’episodio incriminato del Diego Armando Maradona è il fallo di mano di Denzel Dumfries, che l’esperto Daniele Doveri ha però deciso di non punire per via della posizione nella quale il difensore nerazzurro si trovava. In campo è stata data una spiegazione accurata ai giocatori, replicata e confermata poi nelle scorse ore anche da chi è a capo degli arbitri stesso, l’AIA (Associazione Italiana Arbitri).
Intervenuto ai microfoni del programma “A Pranzo con Chiariello” di Radio CRC, il presidente dell’AIA Antonio Zappi ha spiegato che è stato giusto non pulire l’intervento con il braccio del difensore dell’Inter Denzel Dumfries, in quanto senza l’arto (che resta comunque in una posizione innaturale) il pallone sarebbe finito sul petto del giocatore nerazzurro, facendo così scattare il cosiddetto presupposto di non punibilità che ha fatto tanto storcere il naso non solo ad Antonio Conte, ma anche a tutti i tifosi partenopei.
La non punibilità del braccio di Denzel Dumfries è stata assodata. Ma perché nel corso di questo stesso weekend di sono stati invece episodi simili che hanno poi portato ad un calcio di rigore? Esempio lampante in Udinese-Parma, con i padroni di casa che poi hanno anche vinto la partita grazie proprio al tiro dagli 11 metri.
C’è confusione non solo nell’interpretazione ma anche nella valutazione dell’episodio, aspetto importantissimo sul quale il presidente dell’AIA Antonio Zappi è intervenuto ai microfoni di CRC. Il numero 1 degli arbitri ha infatti parlato di uniformità nel giudizio, soprattutto quando questo è certo, spiegando come proprio in situazioni come quelle relativi ai falli di mano sia stato ricercato un concetto di punibilità che potesse anche andare oltre l’oggettività, non trascurando del tutto la soggettività, elemento che il calcio richiede. Caso chiuso.
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