In occasione di Romania-Kosovo il difensore del Napoli Amir Rrahmani ha mostrato un lato di sé che nessuno aveva mai prima d’ora conosciuto.
Il comportamento dell’azzurro è stato però conseguenza diretta di un episodio che ha segnato non solo lui ma anche i suoi compagni di Nazionale, che da quel momento in poi non sono più riusciti a concentrarsi per portare a casa la vittoria. Per l’ennesima volta in uno stadio si è verificato un qualcosa che in realtà non dovrebbe, con Rrahmani che alla fine non è stato altro che voce di un’intera nazione, stufa di vivere sempre situazioni del genere.
Con ogni probabilità Amir Rrahmani tornerà a Napoli da questa sosta per le Nazionali con l’umore sotto alle scarpe, non tanto per i risultati ottenuti in queste ultime due uscite con il Kosovo, ma per quanto successo ieri sera in occasione della delicata, e sospesa, partita contro la Romania.
Essenzialmente il difensore azzurro si è ritrovato al centro di una serie di situazioni che l’hanno portato all’esasperazione, anche perché non è la prima volta che lui ed i suoi compagni vengono presi di mira in questo modo. La differenza rispetto alle precedenti occasioni è che in questo caso Rrahmani si è fatto capo popolo ordinando all’intera squadra del Kosovo di lasciare immediatamente il campo, costringendo difatti l’arbitro a sospendere la partita.
Ma cosa ha portato il difensore del Napoli e compagni a prendere una decisione del genere? Stando a quanto riportato dai colleghi di TMW, l’abbandono del campo da parte della Nazionale kosovara sarebbe stato conseguenza diretta di incessanti insulti razzisti e pro Serbia piovuti dagli spalti di Bucarest dagli ultras della Romania, che hanno giocato sui delicati rapporti tra per l’appunto il Kosovo e la Serbia per infastidire principalmente Amir Rrahmani, perché alla fine il tutto sarebbe partito da lui dopo uno confronto piuttosto acceso con il 7 rumeno Alibec.
Per l’ennesima volta da qualche anno a questa si sono verificati episodi di razzismo anche tra le Nazionali. Quello di ieri sera a Bucarest è uno dei più gravi, anche perché non è la prima volta che Amir Rrahmani e compagni sono vittime di cose del genere.
A differenza delle scorse volte, però, la Nazionale del Kosovo non è voluta rimanere in silenzio e subire, anzi, ha preso le redini della situazione in mano decidendo lei come agire. A fronte degli insulti razzisti piovuti dagli spalti di Bucarest, Rrahmani e compagni hanno deciso di rientrare negli spogliatoi senza mai più rientrare in campo, mettendo spalle al muro la UEFA che in tutto questo non ha ancora preso una decisione netta a riguardo.
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