Spalletti è pronto a rivoluzionare l’Italia: ecco come cambia la Nazionale con l’ex tecnico del Napoli in panchina
Il conto alla rovescia è ormai terminato. L’Italia di Spalletti, o meglio la prima Italia di Spalletti (sicuramente ce ne saranno altre versioni nei prossimi mesi), sta per nascere. In queste ore il commissario tecnico più azzurro di sempre diramerà le sue prime convocazioni per le gare fondamentali in Macedonia e a San Siro contro l’Ucraina.
Due scontri sulla carta agevoli ma decisivi per poter inseguire quella qualificazione diretta a Euro 2024 che in questo momento è il grande obiettivo della Nazionale. Al di là del peso specifico delle due sfide, è però inevitabile che la curiosità di tutti i tifosi azzurri sia rivolta soprattutto alle prime convocazioni di Spalletti. Mancano informazioni ufficiali, su una cosa possiamo essere certi: ci saranno sorprese.
Nelle ultime ore filtrano ad esempio indiscrezioni importanti sulla possibile promozione di Giovanni Di Lorenzo a capitano della Nazionale, dopo esserlo diventato al Napoli nella stagione poi terminata con il trionfo scudetto. Una promozione sul campo che sarebbe più che meritata per il terzino destro più forte d’Italia, al momento uno dei pochissimi a poter essere certo della convocazione.
Su tutti gli altri permane infatti qualche dubbio. Se in porta ci sarà spazio, con molta probabilità, ai soliti noti Donnarumma, Meret e a uno tra Vicario e Provedel, nei ruoli di movimento bisognerà capire quali saranno le valutazioni di Spalletti.
La domanda vera che tutti si pongono a questo punto è: chi saranno i fedelissimi di mister Luciano? Si affiderà allo zoccolo duro che già aveva al Napoli (Meret, Di Lorenzo, Politano, Raspadori), o cercherà di affidarsi agli uomini di esperienza che hanno fatto la storia recente della Nazionale?
Nasce la Nazionale di Spalletti: le possibili convocazioni dell’ex Napoli
Molto probabilmente dipenderà da quali idee tattiche avrà Spalletti per questa Italia. Se a Napoli si è imposto con un 4-3-3 arioso e divertente, l’ex allenatore azzurro in passato, anche nel primo anno partenopeo, ha dimostrato di essere uno dei grandi interpreti del 4-2-3-1 in chiave più moderna.
Modulo che, di fatto, porterebbe ad escludere giocatori come Jorginho e a metterne in difficoltà altri come Verratti e Tonali, passando per Frattesi e Locatelli.
Insomma, molto dipenderà dal modulo. Tralasciando la difesa, che non dovrebbe cambiare molto rispetto all’ultima presentata da Mancini, a centrocampo gli unici big tenuti ai margini potrebbero essere proprio Verratti e Jorginho.
Spazio sicuramente a Barella e Tonali, probabilmente insieme ai vari Frattesi, Locatelli, Pessina e Cristante, tutti giocatori che hanno iniziato la stagione con il piede giusto o che vantano un credito importante dalla scorsa. E occhio anche a Colpani, possibile rivelazione sulla trequarti qualora Luciano volesse davvero passare al 4-2-3-1, considerando almeno l’attuale stato di forma del giocatore brianzolo.
In attacco le valutazioni andranno fatte invece con grande attenzione. Retegui è approdato in Italia e ha subito avuto un impatto importante. Difficilmente non rientrerà tra i convocati, probabilmente però con il ruolo di vice Immobile. Le alternative però nel ruolo non mancano: oltre a Scamacca non va dimenticato Belotti, tornato apparentemente ai fasti di un tempo.
Troverà sicuramente spazio tra i convocati Raspadori, jolly per Garcia così come per il tecnico di Certaldo, e non mancheranno le grandi ali del nostro campionato, da Chiesa a Berardi oltre al già citato Politano. Resta da capire se invece potrà avere nuovamente una possibilità in azzurro Zaniolo, che ha toccato nuovamente il campo negli ultimi giorni dopo il suo trasferimento a Birmingham, sponda Aston Villa.