Adesso l’addio sembra proprio sancito: lascia il Napoli liberando il club di De Laurentiis del suo pesante ingaggio. La rottura ora può definirsi completa
Voleva andare in un club “mas grande”, a quanto pare si deve accontentare di tornare da dove era venuto. E’ ormai arrivata al capolinea l’avventura di Hirving Lozano al Napoli: l’attaccante messicano dice addio dopo quattro anni. Lascia l’azzurro a un anno dalla scadenza del suo contratto, che sarebbe terminato nel 2024.
Tornerà al PSV, il club da dove era venuto e che lo cedette al Napoli a peso d’oro. La stella della nazionale messicana, a dirla tutta, si è ridimensionato non poco in questi anni. Infatti nessun club “grande” lo ha chiamato e ha accettato di tornare nel club che lo ha lanciato nel calcio europeo.
Inoltre, si è anche dovuto ridurre l’ingaggio. Al Napoli vanno circa 17 milioni bonus inclusi. Non male per De Laurentiis, che tra un anno lo avrebbe perso a zero. E il presidente fu molto chiaro: “Sono disposto anche a pagarli a vuoto”.
Riferimento proprio a Lozano e a Zielinski, che avevano un contratto molto oneroso (il polacco lo ha ancora) e che a un anno dalla scadenza erano stati in questo modo “invitati” a partire, oppure a rinnovare al ribasso.
Segnali molto chiari erano arrivati al Chucky, che al di là di qualche amichevole estiva non si era visto in campo nelle prime due partite di campionato. E soprattutto, con lui De Laurentiis non ha mai iniziato una trattativa per il rinnovo.
Chiaro segno di una netta rottura con la società, anche se Garcia ha parlato di lui, ipotizzando di poterlo utilizzare anche a sinistra, e in un certo senso facendo capire che apprezzava l’esterno. Ora il francese si consolerà con Lindstrom, mentre Lozano saluta tutti e va via. Fu uno dei colpi di “grido” dell’estate 2018, quando Carlo Ancelotti arrivò a Napoli per sostituire Maurizio Sarri.
Il calciatore, allora gestito dal compianto Mino Raiola, arrivò in riva al Golfo per ben 45 milioni di euro e un super ingaggio da oltre 4 milioni a stagione. All’epoca si parlò di lui come erede di Lorenzo Insigne, anch’esso gestito allora da Raiola, e che era dato come partente. Il “Chucky” avrebbe dovuto prendere il posto del napoletano, che alla fine non andò da nessuna parte.
Poco male per Ancelotti, che subito si sbilanciò dicendo che Lozano era un giocatore a lui gradito: iniziò un’avventura controversa, dove il messicano ha prima faticato a trovare la giusta collocazione tattica, e soprattutto non è mai stato un titolare inamovibile.
Una volta andato via Ancelotti, fu il suo successore, Rino Gattuso, a sistemarlo definitivamente come esterno sinistro e proprio con Ringhio Lozano ha fatto vedere le cose migliori. Poi è finito a giocarsi il posto con Politano, offrendo un rendimento a sprazzi limitato da qualche problema fisico di troppo.
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