Anche uno dei migliori della storia, come Cristiano Ronaldo, ha alcuni segreti che spiegano il suo successo oltre l’alimentazione e il duro allenamento.
Per essere così longevo e così incredibilmente forte nella sua carriera calcistica è chiaro che Cristiano Ronaldo rispetti con estrema attenzione dei rituali. Tutti gli allenatori che l’hanno avuto in squadra, soprattutto al Real Madrid dove vanta uno score realizzativo da record, ricordano come fosse il primo ad arrivare al campo di allenamento e l’ultimo ad andare via.
Inoltre, fa estrema attenzione a cosa mangiare e come portare avanti una vita tranquilla per non lasciarsi andare ad eccessi che producano effetti contrari.
Secondo ‘Voces Criticas‘, questi non sono gli unici segreti della straordinaria carriera del portoghese. Ci sono delle piccole abitudini, che bada bene a rivelare, che fanno parte delle sue necessità per sentire che tutto sta marciando nella direzione giusta.
Ad esempio, l’attaccante ogni volta che gioca una partita porta con sé un amuleto di buona fortuna. L’accessorio nello specifico è un rosario bianco, che mette sotto la maglietta. Una sorta di rito scaramantico accompagnato anche dalla profonda fede cattolica e che col tempo, avendolo indossato per l’intera carriera, ha anche un importante valore emotivo.
Nel computo delle abitudini scaramantiche di Cristiano Ronaldo entrano anche altri piccoli gesti, che si possono osservare se si aguzza la vista, quando il lusitano entra in campo. Ad esempio, CR7 fa sempre un salto prima di toccare l’erba del campo e poi sceglie di mettersi sempre sulle punte nelle foto di squadra, piccolo gesto che gli ha rubato Erling Haaland ultimamente. Ama anche accarezzare il pallone, quando ancora negli spogliatoi, come per familiarizzare col suo “giocattolo” preferito.
Non entra mai sul rettangolo di gioco se non col piede destro, per scacciare la malasorte. Questa consuetudine la condivide anche con altre figure emblematiche del calcio come Luka Modric. Quando c’è da calciare una punizione, Cristiano Ronaldo posiziona sempre il pallone con le due mani, fa tre passi indietro, apre le gambe e tira un sospiro prima di calciare.
Alla fine di ogni partita, poi, usa sempre una maglietta a maniche lunghe. Un ultimo piccolo rituale è legato alla famiglia: alla fine della partita e prima di andare negli spogliatoi, scorge sempre la sua famiglia per salutarla, lo stesso quando segna un gol. Tutto per loro.
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