Il tecnico toscano, che guiderà la Juve per la terza stagione consecutiva, è costantemente oggetto di critiche: cosa è accaduto
Ha resistito alla mareggiata, alle critiche, alle umiliazioni sul campo, all’ondata social che, sotto l’hashtag #Allegriout, chiedeva la sua testa, rimanendo al suo posto, pronto a guidare la Juve per il terzo anno consecutivo.
Nonostante le ultime due stagioni siano state completamente nulle dal punto di vista dei trofei vinti, Massimiliano Allegri è stato confermato al suo posto, sebbene permangano effettivamente molti dubbi sulla stima che l’ambiente Juve nutra nei suoi confronti.
Non è un mistero che, come più volte sottolineato nel corso dell’ultima stagione, il club bianconero si sia sentito forse ‘prigioniero’ del ricco contratto che l’allievo prediletto di Giovanni Galeone ha sottoscritto coi vertici societari nell’estate del 2021. Un quadriennale da 7 milioni netti l’anno con scadenza 2025. Quando per la prima volta il club piemontese aveva pensato ad un siluramento del tecnico – parliamo dell’autunno scorso – mancavano insomma all’appello oltre 18 milioni netti da elargire al livornese fino alla fine del suo mandato. Troppi, soprattutto per un club che aveva appena chiuso l’esercizio di bilancio con un deficit netto di oltre 238 milioni di euro.
Il prezzo da pagare per il suo esonero è diventato poi a tutti gli effetti insostenibile con la clamorosa piega presa dalla stagione bianconera, che- grandemente condizionata dalla penalizzazione in classifica – non ha portato in dote nemmeno la qualificazione alla Champions League. In siffatta situazione, che nel frattempo ha visto anche le dimissioni in blocco di Andrea Agnelli e dell’intero CdA che lo aveva scelto come condottiero per il post Pirlo, i vertici societari hanno optato per il mantenimento dello status quo. Una scelta osteggiata da molti tifosi nonché da illustri addetti ai lavori.
“Non ha avuto dignità”: Allegri incassa altre bordate
“Non ha avuto dignità e coerenza di dire: se ne è andato colui – con riferimento ad Andrea Agnelli, ndr – che mi ha voluto, e quindi vado via anche io. La scelta di restare è stata puramente mercantile“, ha dichiarato il giornalista Tony Damascelli, mai tenero nei confronti del tecnico toscano, ai microfoni di Radio Radio. “Restare è stato un errore e ora l’ambiente juventino è contro di lui“, ha poi concluso.
Damascelli, che nell’esposizione del suo pensiero è in buona compagnia se estendiamo il discorso ad altri esponenti della stampa, rimprovera dunque ad Allegri di non essersi dimesso. Un gesto che, sebbene sarebbe anche potuto essere rispedito al mittente, lo avrebbe in qualche modo riabilitato, per lo meno come persona, agli occhi dei tifosi.
La nuova stagione, che sarà caratterizzata da una Juve fuori dalle Coppe europee, sta per prendere ufficialmente il via. La sensazione è che al primo passo falso della squadra saranno in parecchi a calare la scure sull’allenatore bianconero.