Dopo la fine della storia con il Napoli, Spalletti continua a pensare al suo futuro: l’anno sabbatico è un bluff.
Luciano Spalletti è scatenato. L’ex tecnico del Napoli, l’allenatore campione d’Italia in carica, non si trattiene.
In questi giorni, stando a chi lo conosce bene, lo si può trovare ovunque, da Forte dei Marmi a Milano, da Lerici a Montaione, in ogni luogo in cui abbia una casa di proprietà. Sempre in giro con il suo suv, sempre alla ricerca di nuovi stimoli. Tutto pur di non rimanere fermo. Una trottola impazzita, in tutti i sensi: l’allenatore di Certaldo è infuriato, e nulla lo può contenere.
Dopo aver raggiunto il massimo traguardo di una carriera già importante, Spalletti dovrebbe essere la persona più felice del mondo. In questo momento dovrebbe dedicarsi ai suoi affari, alla famiglia che tanto gli è mancata nel periodo partenopeo, a un riposo mai più meritato, dopo aver vissuto due anni intensi e carichi di stress, complice un rapporto mai idilliaco con il suo datore di lavoro, Aurelio De Laurentiis.
Eppure, non riesce a darsi tregua. Stando a quanto riferito da chi lo conosce bene, il tecnico è su di giri, carico a pallettoni e già desideroso di rimettere piede in campo. Innamorato di Napoli e del suo Napoli, ora più che mai, non vive nel passato ma continua a sognare un futuro altrettanto avvincente, e magari vincente. Ma se gli si fa una domanda su quello che potrebbe accadere il prossimo anno, si rischia davvero di farlo arrabbiare.
Spalletti è infuriato: cosa sta succedendo all’ex tecnico del Napoli
A parlare della strana estate dell’allenatore campione d’Italia in carica è stata La Gazzetta dello Sport. In un approfondimento dedicato al tecnico di Certaldo, la rosea ha chiarito che in questo momento Spalletti si sta dividendo tra le sue varie case, sempre in giro con la sua auto, ascoltando inni del Napoli e rimuginando su ciò che è stato e ciò che sarà. Con una sola certezza: di rimanere fermo un anno intero non ne ha alcuna voglia, e se gli si parla di “anno sabbatico” può dare davvero in escandescenze.
Un racconto che rende sempre più chiaro ciò che in realtà era emerso da alcune sue dichiarazioni pubbliche. Ossia che Luciano di starsene fermo e buono per un anno intero non ne aveva alcuna intenzione, così come non voleva rimanere ancora al Napoli, vuoi per lo stress di dover ripetere un’impresa come quella appena realizzata, vuoi per i rapporti ormai logori con il presidente, o anche per ripicca nei confronti di chi, lo scorso anno, avrebbe fatto di tutto per mandarlo via.
Il contratto da lui firmato, senza l’ausilio di alcun procuratore, gli ha di fatto legato le mani. Avendo De Laurentiis attivato l’opzione per un altro anno, il tecnico non ha potuto far altro che accettare la soluzione di uno stop per una stagione. Ma è evidente che le sue intenzioni fossero altre.
E anche se al momento lui nega ogni contatto con altre squadre, compreso l’Al Ahli che, secondo molte fonti bene informate, avrebbe steso tappeti d’oro pur di averlo alla guida della squadra nel nuovo campionato più ricco del mondo, è chiaro che Luciano è un fantasma che aleggia sulla Serie A, il primo pensiero di qualunque grande club dovesse avere delle difficoltà nel corso della stagione.
Per molti è il candidato numero uno come erede di Mancini sulla panchina della Nazionale, magari dopo gli Europei. Per altri è l’uomo che risolleverà la Juventus in caso di nuovo flop di Allegri, considerando i suoi rapporti straordinari con Giuntoli. La verità per ora è che almeno fino a gennaio Luciano resterà libero da nuovi impegni, in attesa di scoprire cosa gli riserverà il futuro. Quel che succederà da lì in avanti è difficile da prevedere, ma una cosa è certa: l’anno sabbatico è un concetto che non gli entrerà mai davvero né nella testa, tanto meno nel cuore.