L’ex tecnico del Napoli, Luciano Spalletti, rompe il silenzio: “Fatelo per il bene del Napoli”. Ecco cosa sta succedendo
“Veni, vidi, vici“, la celeberrima espressione con cui, secondo Plutarco e altre fonti, Giulio Cesare avrebbe annunciato la fulminea vittoria riportata su Farnace nel 47 a. C., sintetizza come meglio non si potrebbe l’avventura sulla panchina azzurra di Luciano Spalletti.
Anche il tecnico di Certaldo, dopo un primo anno per prendere le misure, nella seconda stagione ha fulmineamente conquistato il terzo scudetto azzurro visto che di fatto a febbraio, dato l’enorme vantaggio sulla seconda in classifica, era già in bacheca.
Ma, come è noto, dopo aver firmato tale impresa, che lo consegna di diritto alla storia del calcio italiano, Luciano Spalletti ha preferito ritornare tra le sue amate vigne nella sua Toscana. Addio, dunque, all’abbacinante bellezza del Golfo di Napoli e ritorno alle dolci colline toscane.
Tuttavia, lontano dagli occhi ma non dal suo cuore. Eh sì, Napoli e il Napoli gli sono proprio entrati nel sangue come, del resto, dimostrano lo scudetto con il numero tre e lo stemma del club azzurro che si è fatto tatuare su un avambraccio.
Spallettti: “Lasciate lavorare Garcia”
I tifosi azzurri saranno eternamente riconoscenti al timoniere del terzo scudetto che, da parte sua, non dimenticherà mai la sua avventura all’ombra del Vesuvio. Napoli è e sarà sempre nel suo cuore.
Non per nulla, nell’intervista rilasciata a DAZN in occasione della cerimonia di consegna del Premio Sportilia, dopo la dedica ai suoi giocatori per aver ottenuto il predetto riconoscimento, l’ex tecnico del Napoli ha lanciato un accorato appello: “Se volete bene al Napoli, lasciate lavorare Garcia“.
Insomma, da capitano di lungo corso del calcio, Luciano Spalletti sa fin troppo bene che i media e gli stessi tifosi hanno già il fucile puntato sul suo erede, l’ex tecnico della Roma e del Marsiglia, Rudi Garcia, pronti a bacchettarlo ai primi errori e agli iniziali balbettii del suo Napoli con tanto di ingeneroso confronto con quello scudettato del tecnico di Certaldo.
Il modo peggiore per aiutare un tecnico che ha l’improbo compito di dare continuità a una squadra che poche settimane fa si è laureata campione d’Italia dopo un’attesa di 33 anni. D’altronde, è risaputo, vincere è difficile ma ripetersi lo è ancora di più.
Di ciò ne è consapevole Luciano Spalletti che, pertanto, proprio perché ha a cuore le sorti della sua ex squadra, ha invitato la piazza partenopea ad avere pazienza non emettendo verdetti inappellabili dopo le primi uscite del Napoli di Garcia ma lasciando al tecnico francese il tempo necessario a plasmare la squadra a sua immagine e somiglianza. In fondo, come un libro anche il lavoro di un nuovo tecnico non si giudica dalla…’copertina’.