Diritti tv e legalità, un binomio che non sempre riesce ad andare a braccetto. Palazzo Madama interviene sulla materia.
Quello dello sfruttamento delle immagini e dei diritti d’autore da sempre è un tema caldo, non solo in Italia. Soprattutto con l’avvento dei social e lo sviluppo “clandestino” della rete, è sempre più facile ottenere la visione gratuita di partite, film e più in generale, di tutto ciò che concerne l’audiovisivo. Cercare di contrastare questo fenomeno è decisamente complicato.
Dalla semplice foto caricata su un profilo social, fino alla riproduzione free di interi film, la pirateria resta un fattore importante del nostro sistema economico. Riferendoci al 2022, il danno stimato per tutto il settore ammonta a circa 1,7 miliardi, con una perdita di gettito per l’Erario parte a circa 320 milioni di euro. Inoltre, a livello occupazionale, i posti di lavoro andati in fumo ammontano a quasi 10000 unità.
Questa situazione crea difficoltà notevoli soprattutto a chi vuole investire nel calcio. La dimostrazione palmare arriva da quanto sta accadendo nella trattativa sui diritti tv per il bando relativo al periodo 2024-2029. Tra la Lega di Serie A e i tre broadcaster partecipanti, Dazn, Sky e Mediaset, c’è un’ampia distanza. A fronte di una soglia minima di 1,15 miliardi fissata da Via Rosellini per accettare le proposte, la somma massima offerta dai competitor è stata pari a 600 milioni. Il gong per chiudere è fissato al 2 agosto.
Pirateria e diritti tv: il Senato approva il Decreto
Proprio per combattere lo sfruttamento illegale di immagini e simili, il Senato ha approvato all’unanimità il ddl anti-pirateria. Come scrive calcioefinanza.it, il provvedimento è passato con 140 voti favorevoli. La proposta era già stata approvata dalla Camera il 22 marzo scorso, quindi per diventare esecutiva va convertita in legge dal Parlamento entro 60 giorni.
Come riporta il Giornale, nel novembre 2022, un’operazione della polizia postale, in collaborazione con la Fapav (Federazione tutela contenuti audiovisivi e multimediali), aveva individuato una rete illegale che forniva i cosiddetti “pezzotti” – ovvero decoder o link pirata per avere immagini a prezzi più bassi – ad una platea di oltre 900mila utenti, pari a circa il 70% del mercato legale italiano.
Ddl antipirateria: il ruolo dell’Agicom
Sempre Fapav, nel 2021, insieme con la fondazione Ipsos di Nando Pagnoncelli, tramite una propria ricerca aveva indirettamente confermato le stime delle Lega di serie A su quanto perso a causa della pirateria. La somma è assolutamente rilevante: un miliardo di euro in tre anni. Tornando al Ddl approvato, il primo articolo illustra alcuni principi relativi al diritto d’autore, ribadendo la necessità di voler “attuare politiche per promuovere la libertà di espressione e informazione”.
Nel provvedimento si affida all’Agicom “il potere di ordinare ai prestatori di servizi di disabilitare l’accesso a contenuti diffusi in maniera illecita, anche adottando a tal fine provvedimenti cautelari in via d’urgenza”. Da segnalare, in tal senso, un ordine del giorno della maggioranza a prima firma Claudio Lotito, mirato ad ottenere un ulteriore decreto legge con sanzioni più pesanti. Ordine approvato con evidente soddisfazione del presidente della Lazio.