L’ex allenatore del Napoli Luciano Spalletti ha parlato a Sky Sport della propria scelta e del futuro, senza risparmiare una frecciatina a un suo collega
L’ultima stagione è stata quella del trionfo per Luciano Spalletti. L’allenatore toscano, infatti, ha dominato il campionato con il suo Napoli, portandolo alla vittoria di uno Scudetto che mancava dal capoluogo campano da ben 33 anni. Il trionfo è stato però seguito da un annuncio che ha sconvolto molti, ovvero le dimissioni del tecnico, che ha deciso di non continuare la sua avventura sulla panchina azzurra.
L’ex allenatore di Roma ed Inter, in un’intervista concessa a Sky Sport dopo aver ricevuto un premio nella sua Certaldo, ha spiegato i motivi della sua scelta e chiarito che non ha piani per un futuro incarico: “Vedo difficile un ritorno in panchina, ho ancora da aprire tutti gli scatoloni che ho portato da Napoli e mettere ordine. Inoltre devo mettere in ordine delle questioni personali per cui mi servirà del tempo. Sono stanco, ho una famiglia, una figlia piccola lontana. Voglio stare un po’ insieme a lei e alla famiglia. La stagione riparte fra pochi giorni e non so come sarei ripartito se fossi stato ancora un tecnico in Serie A o sulla panchina del Napoli. La squadra merita cose che adesso non posso dare, anche se sono applicato e determinato”.
L’ormai ex allenatore azzurro ha parlato anche dei possibili scenari per il futuro, non escludendo un ritorno in panchina anche a stagione in corso: “Per il momento resto fuori, poi tra dicembre, gennaio o febbraio vedrò se ci sono le condizioni adatte per tornare a fare l’allenatore in spogliatoio. Lì bisogna avere sintesi, si devono fare video bellissimi e avere cose sempre nuove da dire”.
Cose nuove, moderne, quindi, in netta contrapposizione con chi, secondo molti tifosi e addetti ai lavori, fa un calcio vecchio stampo. Riferimento, neanche troppo velato, all’allenatore della Juventus Massimiliano Allegri, accusato di proporre un “anti-calcio”, fatto di schemi improntati soprattutto sulla difesa e il “catenaccio”.
E lo stesso Spalletti non si fa mancare una bella frecciata al collega non troppo amato, rispondendo ad una frase spesso pronunciata proprio da Max: “Lo sanno dire tutti che ‘il calcio è facile’. C’è bisogno di dire qualcosa di diverso, perché bisogna scegliere se veramente il calcio è facile o se bisogna che diventi qualcosa di moderno, come tanti altri lavori. Anch’io voglio sentirmi dire qualcosa di diverso. È vero, il calcio è facile, e in questo senso bisogna portarsi dietro quanto ha fatto gente come Vialli, Mancini, Baggio, Totti o Del Piero. Ma dopo dobbiamo considerare anche il lavoro di altri che non hanno avuto questa qualità in dono da Dio ma hanno dovuto ottenerla col duro lavoro e la dedizione. Il calcio ha bisogno di grandi qualità e di cose sempre più qualitative“.
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