“La longa manus” di Luciano Moggi, ufficialmente fuori dal calcio dal lontano 2006, blocca il passaggio di Giuntoli alla Juve.
Si tratta di una indiscrezione che ha del clamoroso, ma che non sorprende gli addetti ai lavori, consapevoli che ci sono personaggi che lavorano nell’ombra e che possono addirittura condizionare operazioni di calcio mercato e nuovi incarichi dirigenziali.
Non sarebbe stato il Presidente De Laurentiis, o almeno non solo lui, a bloccare il passaggio di Cristiano Giuntoli come nuovo direttore sportivo della Juventus. L’artefice del tricolore targato Luciano Spalletti è promesso bianconero da mesi, ben prima della conquista matematica dello scudetto degli azzurri dopo 33 anni di attesa.
Dietro lo stallo, dietro il mancato accordo, secondo fondate indiscrezioni riportate dall’agenzia LaPresse, c’è la mano di Luciano Moggi. L’ex dirigente bianconero è fuori, ufficialmente, dal calcio, dal lontano 2006, da quando fu scoperto quel mondo sommerso da lui guidato che provocò un maremoto nel nostro pallone, portando dritto alla retrocessione della Juventus in serie B.
Moggi avrebbe fatto pressione su vertici bianconeri – a quanto pare ha ancora questo potere – per proporre l’albanese Igli Tare come nuovo responsabile del mercato juventino. L’ex Lazio non è un caso, fa parte della scuderia del figlio Alessandro Moggi, ben fornita visto che tra i nomi spiccano Nico Gonzalez, esterno della Fiorentina, e Ciro Immobile, attaccante della Lazio, che proprio Tare riportò in Italia dopo le negative esperienze all’estero, al Borussia e poi al Siviglia.
Giuntoli-Juventus: questo matrimonio (non) s’ha da fare. C’è la longa manus di Luciano Moggi
Possibile che pur non potendo ricoprire nessun incarico, pur non firmando nessun accordo ufficiale come dirigente, Luciano Moggi sia ancora così potente? Non deve sorprendere tutto questo, visto che Moggi dal 2006 a oggi è apparso decine e decine di volte su televisioni nazionali e locali, spesso difendendo la sua posizione e provando a smontare le accuse.
Nonostante le pressioni “da dietro le quinte” di Luciano Moggi, la Juve, però, ha deciso. Vuole fortissimamente Cristiano Giuntoli che già da tempo lavora con Max Allegri all’allestimento della ricostruzione bianconera e che finalmente ha anche il placet, non è stato facile, di De Laurentiis. L’affare allora si farà, a maggior ragione adesso che è arrivata l’ufficialità della fine del rapporto fra il Napoli e il dirigente toscano.
Giuntoli è uno dei pezzi pregiati del Napoli dello scudetto, e con lui, gli azzurri, perdono anche il difensore Kim e rischiano dire addio anche a Osimhen. I 180 milioni richiesti da De Laurentiis per il nigeriano rappresentano una cifra mostruosa, e quattro super club sono pronti a scatenarsi sulla “pantera nera” di Lagos.