L’allenatore Luigi De Canio si è soffermato sul passato, il presente e il futuro del Napoli in esclusiva ai microfoni di Napolicalciolive.com
In questi mesi le strade di Napoli e provincia si sono tinte di azzurro. I tifosi partenopei hanno fatto sentire tutto il proprio sostegno alla squadra di Luciano Spalletti, che ha riportato lo Scudetto nel capoluogo campano dopo più di 30 anni. Tuttavia, ci sono stati anni in cui il supporto non era così scontato. Anni tormentati, dove gli azzurri non potevano nemmeno sognare questo traguardo, quando il club militava in Serie B prima e in Serie C poi dopo il fallimento.
Dopo gli anni d’oro di Maradona, nel 1998 il Napoli è costretto a ripartire della Serie B. Tempo un anno e la compagine azzurra riesce subito a conquistare la promozione, ma è una gioia effimera. I Partenopei concludono infatti la stagione 2000-2001 al diciassettesimo posto, con la conseguente retrocessione che li costringe a ripartire nuovamente dalla Serie B. Alla guida della società arriva anche Giorgio Corbelli che si affianca al presidente Ferlaino nella gestione. Come tecnico viene scelto Luigi De Canio, ex allenatore dell’Udinese, che nonostante la situazione societaria complicata a riportare gli azzurri in Serie A. Tuttavia, l’équipe deve accontentarsi del quinto posto. Il tecnico saluta la città ma il suo legame col capoluogo non si spezza.
Proprio l’ex tecnico azzurro è stato intervistato in esclusiva ai nostri microfoni.
Qual é il primo ricordo che le torna in mente quando pensa alla sua avventura partenopea?
“La prima cosa che penso quando penso alla mia avventura partenopea è che sono capitato nel posto giusto al momento sbagliato. Napoli è bella, ricca di storia e cultura…poi il modo di vivere dei napoletani, la passionalità della gente e dei tifosi, la loro filosofia di vita trasmette, nonostante contraddizioni, allegria e serenità ma anche riflessioni profonde legate a problematiche importanti, presenti dappertutto. In pochi luoghi si respira la stessa aria, io l’ho provata a Napoli.”
Dal passato al futuro, c’è un prospetto visto durante le gare dell’Under 20 e 21 che consiglierebbe al Napoli?
“Sono molto rispettoso dei ruoli poi bisogna conoscere bene le strategie della società. Profili interessanti ci sono nella nostra squadra ma anche in altre. Il campionato ci dà fiducia anche in prospettiva futura, ma al momento non mi sento di fare nomi.”
Per quanto concerne il presente del Napoli, per lei sarà necessario mutare la mentalità rispetto la scorsa stagione? Se si, cosa cambia tra una squadra che insegue il sogno Scudetto e una che ha conquistato il titolo?
“Si verifica un cambio importantissimo perché c’è la consapevolezza di quella che è una dimensione diversa. Quindi, la possibilità di poter inseguire ancora vittorie importanti e prestigiose che gratificano innanzitutto i primi attori, ossia i calciatori, i quali comprendono di avere un mondo che li ricolma di affetto e attenzioni. Dunque, c’è una motivazione importante e grandissima per migliorare.”
A tal proposito, c’è un giocatore che ritiene che possa perfezionarsi sotto la guida di Garcia?
“Presumo tutti. In quanto ogni calciatore tende sempre a migliorarsi. Inoltre, l’avvicendarsi di allenatori vicini per filosofia calcistica porta in ogni giocatore dei miglioramenti perché sono altre esperienze professionali, di modo di intendere la partita e l’evento nella sua importanza, che arricchiscono la cultura sportiva del calciatore. Solo un giocatore dalla mente piatta non potrebbe migliorare. Poi, c’è la fortuna che aiuta a centrare grandi traguardi.”
Ad oggi secondo lei, tenendo conto delle voci di mercato, quale potrebbe essere la squadra più insidiosa per il Napoli per la corsa scudetto?
Credo che sia ancora presto, in questo periodo le voci molto spesso sono utilizzate ad arte per non scoprire le proprie carta. Penso che tra le rivali possa esserci l’Inter, che negli ultimi anni è stata la squadra più completa e forte per organico. Poi il Napoli è stato più bravo mentre i nerazzurri non hanno centrato gli obiettivi per cui era stata costruita la squadra. Come antagonista del Napoli immagino che la più accreditata sia lei, ma bisognerà vedere anche cosa accadrà alla Juventus.
“Con questi ridimensionamenti in atto, in virtù di ciò che si è verificato fuori dal campo, non si sa se resteranno tutti i giocatori… Ciononostante, se la rosa non dovesse mutare anche la Juventus potrebbe proporsi come una candidata alla vittoria finale, ma la vedo difficile. Il Napoli se non dovesse stravolgere il suo gruppo, e anzi lo dovesse rinforzare adeguatamente anche con una panchina qualitativamente più esperta e più ricca, potrebbe ripetersi e magari andare più avanti in Champions League.”
La redazione di Napolicalciolive.com ringrazia Gigi De Canio per la gentilezza e la disponibilità mostrata nel corso dell’intervista.
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