In Serie A si avvicendano vari cambiamenti e alcuni di questi riguardano le competenze dei direttori sportivi: le grandi novità.
Il termine ‘inibizione’ è stato protagonista dell’ultima annata sportiva in Serie A. A causa delle vicende extra-campo che hanno portato alle dimissioni dell’intero CdA della Juventus, con conseguenze professionali per ciascuno dei protagonisti, la platea degli appassionati ha cominciato ad entrare in dinamiche fino a quel momento poco note.
Nel merito del filone delle plusvalenze e della manovra stipendi, alcuni dei dirigenti bianconeri sono andati a processo dinanzi alla giustizia sportiva e hanno subito dure conseguenze.
Il discorso è principalmente valido per Andrea Agnelli, Fabio Paratici, Maurizio Arrivabene e Federico Cherubini. Quest’ultimo potrà continuare a lavorare per la Juventus, sebbene la Corte d’Appello della FIGC l’abbia squalificato per 16 mesi, mentre Arrivabene per 24 mesi è stato inibito. Decisamente più severe le sanzioni per Andrea Agnelli, ex presidente, il quale p stato qualificato per due anni e ad ora non ha accettato di patteggiare.
Ma quali sono le reali conseguenze per ciò che concerne le attività che i dirigenti svolgono e hanno svolto alla Juventus? Cosa praticamente gli sarà impossibile fare? Il Codice di Giustizia Sportiva della FIGC è molto specifico circa le possibilità di un direttore sportivo inibito.
Secondo quanto si appende dal Codice, coloro che hanno violato Statuto, norme federali e disposizioni affini, sebbene possano risultare anche non più tesserati, possono essere puniti con l’inibizione, la quale può risultare estesa anche in ambito UEFA e FIFA. Se l’inibizione è temporanea, i soggetti possono svolgere, nel periodo in cui la sanzione è scontata, attività amministrativa all’interno delle proprie società. Contano anche con diritto di voto nelle assemblee. Però non potranno rappresenta la società in attività che concernono l’ordinamento sportivo sia nazionale che internazionale né partecipare ad attività di organi federali. Un dirigente inibito non può accedere agli spogliatoi e locali annessi e partecipare a riunioni con tesserati e/o agenti sportivi.
Quindi, un soggetto inibito non accederà al terreno di gioco nemmeno in amichevole e la richiesta può essere estesa anche ai campi internazionali. La parte forse più dannosa riguarda il calciomercato. I dirigenti in questioni, infatti, non possono essere protagonisti di trattative di calciomercato, sia rinnovi sia sottoscrizioni di accordi e non possono figurare per il club in Lega, a meno che si tratti di questioni prettamente patrimoniali.
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