Una sentenza molto pesante. L’ambiente della Formula 1 è scosso da una decisione che toglie di mezzo un possibile protagonista del Circus mondiale
La Formula 1 viene spesso accusata di pensare e ragionare sempre e solo con il linguaggio del vil denaro. Ed in effetti va sottolineato come alcune delle novità introdotte nel regolamento e nel calendario dal presidente Stefano Domenicali, per stessa ammissione del manager emiliano, rispondano proprio a interessi di natura esclusivamente economica.
L’obiettivo del colosso americano Liberty Media che ha acquistato la competizione iridata quasi sette anni è stato esplicito fin dall’inizio: trasformare il mondiale di Formula 1 in un evento planetario capace di attrarre un numero sempre maggiore di fan e appassionati. Così ad esempio si spiega l’introduzione nel calendario di circuiti sempre più ‘esotici’ a scapito di quelli tradizionali.
Anche al venale Circus delle quattro ruote però capita ogni tanto di prendere provvedimenti legati a una realtà che a volte purtroppo propone eventi drammatici e dalle conseguenze catastrofiche. Uno di questi è la tragica invasione dell’Ucraina da parte della Russia, la cosiddetta operazione speciale iniziata il 24 febbraio del 2022 e di cui ad oggi non si intravede la conclusione.
La guerra russo-ucraina ha avuto parecchie conseguenze in tutti gli ambiti della vita sociale, compreso lo sport. E anche in Formula 1 gli effetti nefasti degli eventi bellici si sono fatti sentire: qualche giorno dopo l’inizio della guerra la Federazione Internazionale dell’Automobile ha sospeso il 24enne pilota russo Nikita Mazepin.
Formula 1, la sentenza non lascia spazio a dubbi: che mazzata per Mazepin
Figlio del miliardario russo e oligarca tra i più influenti Dmitry, il giovane pilota moscovita era stato licenziato dal suo team, la scuderia Haas, proprio in occasione dell’inizio del conflitto russo-ucraino. Mazepin, considerato uno dei talenti più brillanti del Circus mondiale, non si è arreso tanto che lo scorso marzo la Corte di Giustizia dell’UE gli aveva concesso il via libera peri tornare nel mondo dei motori, a condizione che gareggiasse sotto una bandiera neutra, come richiesto dalla FIA.
Per il prossimo 19 luglio si attende l’esito della decisione definitiva. Nel frattempo però Mazepin aveva chiesto la sospensione delle sanzioni che l’Alta Corte di Londra aveva comminato, così da potersi recare nel Regno Unito per trattare con i team di Formula 1 il suo possibile ritorno. La stessa Corte però ha respinto la sua richiesta. La morsa sugli atleti russi non si allenta.