Tradimento Napoli! Anche nel calcio, come nelle trame dei libri gialli, “l’assassino” torna sul luogo del “delitto”. Ecco cosa sta succedendo
Luciano Spalletti, come è noto, abbandona la nave azzurra per fare ritorno tra le sue vigne dell’agriturismo di famiglia nella sua Toscana. Non, come ha precisato, perché è finito l’amore ma, anzi, perché “ho amato e ho dato tutto“.
Del resto, l’ormai ex tecnico azzurro, come ha confessato e come fa fede lo scudetto che si è tatuato sul braccio sinistro, si sente un napoletano autoctono, non d’adozione dal momento che “probabilmente sono sempre stato un po’ napoletano”.
Anche in virtù di queste parole al miele che fanno eco a una vera e propria dichiarazione d’amore per la bella Partenope (“Napoli non va immaginata, perché è molto di più dell’immaginazione, Napoli va vissuta”) l’addio del tecnico di Certaldo non ha provocato alcuno strappo con i tifosi napoletani. Che, da veri “uomini d’amore” secondo la famosa dicotomia di Luciano De Crescenzo nel suo capolavoro “Così parlò Bellavista”, hanno compreso e accettato “l’atto d’amore”, come da definizione di Spalletti, del tecnico che ha regalato loro il terzo scudetto.
Tradimento Napoli: Kalidou Koulbaly torna sul luogo del “delitto”
Un addio, quello del tecnico toscano, quindi, senza la coda velenosa delle recriminazioni, degli stracci che volano e soprattutto senza il marchio del “traditore” come accaduto pochi anni orsono al “reprobo” Gonzalo Higuain che divorziò dal Napoli per impalmare la “Vecchia Signora”.
Un film, quello del “tradimento” del “Pipita”, che potrebbe di nuovo essere proiettato sui grandi schermi azzurri riaprendo così una ferita che non si è mai del tutto cicatrizzata. Kalidou Koulibay, dopo una stagione in chiaroscuro al Chelsea (2 gol e 1 assist in 32 presenze, uno score non disprezzabile per chi di mestiere fa il difensore), è in cerca di una nuova avventura per rilanciarsi e tornare a essere quello che era prima di svestire i colori azzurri: tra i migliori, se non il migliore, difensori centrali del mondo.
Ebbene, tra le sue opzioni figurano due club che hanno segnato una tappa fondamentale nella sua carriera: la Juventus che castigò all’ultimo minuto con una frustata di testa il 22 aprile 2018 facendo così balenare il sogno dello scudetto, poi svanito nella hall di un albergo di Firenze, e l’Inter contro cui, a “San Siro”, esasperato dai beceri cori razzisti dei tifosi nerazzurri, rimediò l’espulsione, una delle poche della sua carriera.
Insomma, non solo nei plot dei libri gialli ma anche nel mondo del calcio talvolta “l’assassino” ritorna sul luogo del “delitto”.