Nell’infinito dibattito sulle conseguenze delle inchieste a carico della Juve, c’è chi ‘suggerisce’ una decisione clamorosa
E non finisce qui, come avrebbe detto uno storico anchorman della TV italiana. Dopo aver incassato la decisione della Corte Federale d’Appello, che ha comminato 10 punti di penalizzazione poche ore prima della gara di Serie A contro l’Empoli, la Juve attende ora le decisioni dell’altro filone d’inchiesta, quello relativo alla manovra stipendi e alle presunte false fatturazioni, che dovrebbe arrivare non oltre il 15 giugno, a campionato abbondantemente finito.
Tra ipotesi di ulteriori penalizzazioni da scontare ancora nella stagione in corso o in quella successiva – non è nemmeno da escludere che il club patteggi per evitare pene più severe – sulla società piemontese pesano anche le possibili decisioni dell’UEFA, che potrebbe deliberare un’esclusione dalle Coppe per i prossimi 2-3 anni. Conseguenza, quest’ultima, che potrebbe teoricamente derivare già dalle stesse delibere della giustizia sportiva italiana.
In siffatta situazione, col futuro che definire a tinte fosche appare un eufemismo, c’è chi non ci sta. C’è chi propone da subito uno strappo clamoroso, in grado di ribaltare qualsivolgia intenzione di affossare ulteriormente il club bianconero. Intervenuto sul canale Twitch di Juventibus, il portale che raccoglie opinioni e desideri dei tifosi e simpatizanti bianconeri, il noto giornalista e conduttore radiofonico Giuseppe Cruciani ha lanciato la sua provocazione.
“Di fronte alla possibilità che la Juve non faccia le Coppe nè l’anno prossimo nè quello successivo, il club dovrebbe valutare l’ipotesi di non iscriversi al campionato di Serie A“. Questa l’opinione, al solito tagliente e fuori dagli schemi, dell’opinionista. Allargando il discorso alle conseguenze di una punizione che prevede il non poter disputare le competizioni continentali, Cruciani sottolinea come sarebbe quasi ‘inutile’ andare allo stadio, e forse financo lottare per vincere lo scudetto, se poi qualcuno ha già stabilito che il giusto riconoscimento per il piazzamento ottenuto non potrebbe essere goduto.
Incalzato dal conduttore della diretta Twitch, il giornalista ha continuato ad esporre la sua teoria facendo riferimento anche ai danni provocati dai mancati introiti derivanti dalla Coppe, risorsa notoriamente importante, anzi decisiva, nel bilancio e nelle entrate di ogni società.
In attesa che il 15 giugno la giustizia italiana possa pronunciarsi sul secondo filone d’inchesta, il mondo Juve incrocia le dita. L’appendice ad una stagione già maledetta di suo potrebbe essere addirittura più amara della già invalidante penalizzazione subita nella classifica del campionato ancora in corso.
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