Cambiano ancora gli scenari per il futuro di Spalletti al Napoli: un indizio farebbe pensare a un addio inevitabile.
Spalletti sì, Spalletti no. In questi giorni a Napoli sembra risuonare, parafrasato per l’occasione, il ritornello di un vecchio successo sanremese di Elio e le Storie Tese. Se un giorno il tecnico di Certaldo sembra pronto a firmare un nuovo contratto biennale, con meritato adeguamento, il giorno dopo sembra ai ferri corti con il presidente De Laurentiis, stizzito per la famigerata pec. La confusione regna totale, ma improvvisamente è arrivato un indizio che potrebbe togliere gran parte dei dubbi ai tifosi.
D’altronde, questo stato di ansia e di febbrile attesa, con uno scudetto ancora da festeggiare per qualche settimana, appare quasi fuori luogo. Le voci corrono e si rincorrono, gli addi sembrano inevitabili, come nel caso di Kim, quasi certi, nel caso di Giuntoli, o molto verosimili, se si parla del tecnico di Certaldo o di altri grandi protagonisti (Osimhen, Zielinski, Lozano e così via).
Stando a ciò che i media riferiscono in queste ore, il Napoli dello scudetto sarebbe pronto a smobilitare tutto, a ripartire da zero, incapace di frenare un ‘fuggi fuggi’ generale. Eccesso di allarmismo o imprevedibile verità? La risposta ce la darà, come sempre, solo il tempo. Per Spalletti forse serviranno addirittura pochi giorni. L’indizio venuto a galla in queste ore sembra infatti già presagire quale sarà la sua scelta.
Spalletti saluta Napoli: l’indizio di De Laurentiis toglie ogni dubbio
In molti avevano segnato sul calendario, come giorno della verità, giovedì 18 maggio, data della conferenza stampa di presentazione del ritiro a Dimaro del Napoli campione d’Italia. A Castel Volturno la presenza in contemporanea di ADL e Spalletti avrebbe dovuto spazzare via ogni voce. Da quanto trapela, però, la certezza è solo una, e non certo positiva per i tifosi.
Al contrario di quanto accaduto lo scorso anno, stavolta il tecnico toscano è stato dispensato dalla partecipazione alla conferenza stampa. Una decisione per molti inequivocabile, il segnale concreto, se non di una rottura, quantomeno di una certa freddezza tra le parti, di un’incertezza sul futuro e di una trattativa ancora in corso, forse vicina ad arenarsi.
Stando così le cose, si addensano su Castel Volturno nubi fosche, quasi come se l’addio di Spalletti potesse comportare in automatico la fine di un ciclo vincente sognato solo per qualche settimana. Ma sarà davvero così? Questione di sensazioni e punti di vista. Se è vero che il Napoli, sotto la sua guida, è cresciuto infatti a dismisura, raggiungendo vette mai raggiunte prima d’ora, se si esclude l’epoca di D10s, è altrettanto vero che nel calcio nessuno è indispensabile (tranne Diego, ovviamente).
Con gli allenatori De Laurentiis ha raramente sbagliato. Dovesse quindi Spalletti decidere di farsi da parte, questo non vorrebbe dire obbligatoriamente la fine di ogni rosea prospettiva per il Napoli campione d’Italia. Non resta che aspettare, dando fiducia e credito a una società che ha saputo costruire dalle ceneri del fallimento fino a portare il Napoli sul tetto d’Italia, da oltre dieci anni stabilmente tra le big del nostro campionato. Un traguardo raggiunto anche quando Spalletti era ancora lontano dal Golfo.