Uno scudetto atteso 33 anni ha fatto perdere la testa a tutti i napoletani. L’attore lo ha festeggiato così.
Siani, che in realtà si chiama Alessandro Esposito, nato il 17 settembre 1975, già nella scelta del suo cognome ha voluto omaggiare un altro cittadino nato all’ombra del Vesuvio. La decisione di adottare Siani quale cognome, infatti, è un omaggio al giovane giornalista Giancarlo Siani, ucciso dalla camorra il 23 settembre 1985.
La morte del cronista del Mattino, ammazzato a soli 26 anni e 4 giorni di vita, è raccontata mirabilmente nel film di Marco Risi, datato 2009, Fortapàsc. Siani è interpretato da Libero Di Rienzo. L’attore, anche lui napoletano, è scomparso il 15 luglio 2021 a Roma.
Alessandro Siani ormai è un comico amato in tutta Italia, apprezzato per la su ingenuità e la capacità di essere diretto. I suoi film al cinema regalano sempre incassi rilevanti, è stato più volte ospite di Sanremo e insieme a Vanessa Incontrada da settembre a novembre 2021 ha condotto Striscia La Notizia.
Come alcuni dei suoi colleghi, col Napoli in testa alla classifica, aveva fatto una promessa, poi mantenuta. Il comico ha mangiato un chilo di polenta, una sorta di contrappasso gastronomico che ci ricorda anche un altro film, Incantesimo Napoletano, nel quale la figlia dei protagonisti chiede il panettone al posto del babà o della pastiera.
Cresciuto a Fuorigrotta, rione dove sorge lo stadio Maradona, attore formatosi nel Tunnel Cabaret, locale a pochi passi dal Monastero di Santa Chiara, l’autore napoletano ha sempre pescato dal passato, mostrando grande rispetto per i mostri sacri della cultura partenopea. Anche per festeggiare lo scudetto di Giovanni Di Lorenzo&Co non ha fatto eccezioni.
Il protagonista di Benvenuti al Sud, festeggiando il tricolore, ha voluto ricordare chi ha reso immortale la sua città Natale. “I napoletani sono cresciuti a pane e fosforo perché anche in un giorno di festa come quello dello Scudetto, si ricordano dei grandi del passato”, ha sottolineato l’attore.
Il riferimento, in primis a Totò, Eduardo e Peppino De Filippo, è a tutti i murales e ai memoriali che Napoli ha scolpito in memoria dei suoi mostri sacri. Piccoli monumenti, figli della riconoscenza, “che si vedono anche ora in giro nei dettagli della città vestita a festa”, ha rimarcato Siani.
Tornando al più grande, alla scomparsa di Diego Maradona, Siani uso queste bellissime parole. “Le lacrime che scendono sul viso sono di colore azzurro e sono lacrime d’amore, non è acqua. In ogni goccia che cade ci sono le vittorie, gli scudetti, la città che rinasce, la nostra gioventù, i ricordi una vita, la nostra vita”, disse Il Principe Abusivo, che con Diego al Teatro San Carlo aveva interpretato “Tre volte dieci”, dedicato proprio al mancino nato a Villa Fiorito.
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