Non solo a Napoli: la festa dei tifosi partenopei si è spostata anche in altre città, dove però non tutto è filato liscio
Una tifoseria che aspettava questo momento da 33 anni. Da quando il ‘secondo’ Napoli, quello capeggiato sempre da Maradona ma con l’aggiunta di Careca e Alemao rispetto a quello scudettato dell’87, vinceva lo Scudetto in volata sul Milan. Era l’anno della famosa vittoria a tavolino ottenuta dagli azzurri a Bergamo per colpa della monetina che colpì proprio il centrocampista brasiliano. Lo stesso anno che vide i rossoneri cadere ancora una volta nella ‘Fatal Verona’, consegnando di fatto lo Scudetto ai partenopei.
Oggi, anno 2023, il Napoli ha conquistato il suo terzo titolo al termine di un campionato esaltante, dominato dalla prima all’ultima giornata, con un distacco abissale sulle seconde. Dopo aver sprecato il match point casalingo contro la Salernitana domenica 30 aprile, giovedì 4 maggio è arrivata finalmente l’aritmetica certezza. Al fischio finale alla Dacia Arena, dove gli azzurri hanno impattato 1-1 contro i bianconeri friulani, si è scatenata la festa. Sia ad Udine che ovviamente a Napoli, teatro di feste e caroselli che dureranno ancora chissà per quanto. La colonia di tifosi partenopei però è numerosissima anche in altre città italiane: a Milano, a Torino, a Modena, i cittadini raccontano di clacson e festoni stesi per le strade, con tanto di feste improvvisate colorate d’azzurro. Anche a Roma, dove la comunità napoletana è numerosissima, in parecchi si sono riversati in strada a festeggiare. Non tutto è andato però per il verso giusto.
“Erano forse 15, sembravano ultras. Ci hanno strappato le bandiere e le sciarpe. Io e le mie compagne abbiamo iniziato a correre per metterci a riparo, ed è stato qui che ho visto un uomo per terra che veniva colpito con una cinghia. Scene agghiaccianti“, ha raccontato una giovane tifosa del Napoli, residente nella Capitale, scesa a Piazza Bologna per festeggiare il Tricolore con alcuni suoi amici. “Non avremmo mai pensato che una serata di festa potesse trasformarsi in un incubo con così tanta violenza. C’era gente con bottiglie e cinghie. Per me e per le mie amiche tutto questo è impensabile“, ha concluso nelle parole rilasciate al ‘Corriere dello Sport’.
Il resoconto della notte di follia riporta una prognosi di una settimana per un tifoso azzurro 24enne colpito alla testa, e tanta tanta paura registrata nell’animo di chi, lontano dalla sua città ma partecipe col cuore, era solo sceso spontaneamente in strada per festeggiare. Si teme, anzi si ipotizza con relativo grado di certezza, che l’agguato sia stato organizzato da persone vicine a gruppi Ultras delle squadre della Capitale.
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