Lui è un idolo dei tifosi azzurri, non potrebbe essere altrimenti. Ma se in televisione “appoggia” la Juve, qualcuno storce il naso.
I tifosi napoletani non possono averlo dimenticato: lui è lo storico allenatore del primo incredibile scudetto azzurro. Tra le tante squadre che ha guidato nella massima serie, ci sono anche Inter, Roma e Avellino, ma Ottavio Bianchi, taciturno ma anche concreto come pochi tecnici italiani, il cuore lo ha lasciato in quella incredibile impresa, quando a realizzare il miracolo fu il Dio del Calcio arrivato qualche anno prima dalla lontana Argentina.
I suoi ex calciatori, come De Napoli e Giordano, di recente, durante una diretta tv su una storica emittente campana, che ha fatto da contorno alla infelice sfida con la Salernitana, lo hanno definito silenzioso e poco capace di sorridere, neanche nei momenti in cui doveva lasciarsi andare all’euforia. Ma, al di là del carattere introverso, è cosa certa che dietro quel Napoli di gregari, tutto cuore e grinta, guidato magistralmente da Maradona, ci fosse anche la sua mano, il suo equilibrio, la capacità di gestire, non facile, un campione del genere.
Lontano dalle panchine, ormai, da diversi anni, anche per sopraggiunta età, mister Ottavio Bianchi ha partecipato, di recente, alla Domenica Sportiva, dove si è soffermato sul pareggio tra Bologna e Juventus, commentando con qualche perplessità le decisioni arbitrali. In particolare dicendo la sua a sull’azione che ha determinato il calcio di rigore per gli emiliani.
Ottavio Bianchi alla Domenica Sportiva difende la Juventus: ma che succede?
Dichiarazioni, quelle di Bianchi, che lasciano trapelare, apertamente, il suo pensiero, ovvero che la Juventus potrebbe essere stata danneggiata da una direzione di gara non certo perfetta, dal momento che anche i bianconeri hanno reclamato un calcio di rigore.
Ascoltando le sue parole, qualche tifoso napoletano potrebbe avere storto decisamente il naso, chiedendosi come mai Ottavio Bianchi difende la Vecchia Signora, forse la più acerrima nemica, sportivamente parlando, del Napoli degli ultimi 35 anni. Conoscendo Bianchi siamo certi che non voleva certo creare una amarezza o fare un torto ai sostenitori partenopei.
Il suo voleva essere un giudizio obiettivo e sereno, e si è compreso dalle sue parole. Bianchi, inoltre, ha dimostrato di essere sempre molto informato, nonostante non alleni più da anni, di seguire i nuovi regolamenti e di possedere come sempre una grande competenza. Sentirlo parlare è sempre un piacere, le sue gesta da allenatore sono rimaste e rimarranno per sempre nel cuore dei tifosi campani. Quel primo scudetto, quel primo tricolore, è anche opera sua, c’era anche la sua mano, la sua sagacia, l’intelligenza che lo contraddistingueva e lo contraddistingue. Ottavio Bianchi è parte della storia del Calcio Napoli e lo sarà per sempre.