Cavalcata memorabile quella del Napoli di quest’anno che lo scorso fine settimana ha visto rinviare la festa scudetto dopo il pari casalingo contro la Salernitana. Una gioia a metà per i tifosi che hanno colorato d’azzurro la città. Spunta però anche un racconto terribile
Stagione stupefacente del Napoli che sta scrivendo la storia del club con una cavalcata leggendaria che già la scorsa domenica avrebbe potuto portare in dote in via ufficiale il terzo scudetto. La compagine di Luciano Spalletti ha però pareggiato in casa contro la Salernitana, rinviando dei festeggiamenti che in città erano già avviati e pronti ad esplodere in via definitiva.
Napoli e i napoletani si erano infatti vestiti a festa per poter portare in trionfo una squadra in grado di riportare all’ombra del Vesuvio uno scudetto che mancava da ben 33 anni. Strade stracolme di supporters azzurri festanti, che con grande entusiasmo hanno preso possesso della città sin dalla mattina per avviare una gioia attesa da fin troppo tempo. Il gol di Dia nel finale della gara interna contro la Salernitana ha però costretto tutti a rinviare i festeggiamenti veri e propri, dando quindi solo un assaggi di ciò che accadrà. In una giornata tanto positiva (al netto del risultato) non è mancata però anche una storia che poteva trasformarsi in tragedia. Protagonista, suo malgrado, Giovanni, tifoso napoletano pugnalato al torace.
Napoli, rinviata la festa scudetto: spunta anche il racconto della tragedia sfiorata
Il tifoso azzurro è stato quindi pugnalato al torace a margine dei festeggiamenti di domenica, nel giorno di Napoli-Salernitana. Giovanni fortunatamente si è ripreso senza conseguenze troppo gravi ed ha anche avuto modo di raccontare le sue sensazioni.
In un’intervista a ‘Il Mattino’, il tifoso partenopeo ha ammesso: “La persona che mi ha aggredito senza nessun motivo è un criminale sciolto. Con la macchina voleva passare in mezzo alla folla che stava festeggiando fuori dallo stadio”.
Giovanni ha quindi evidenziato come a quel punto l’uomo sia uscito dall’auto, e con aria minacciosa verso un suo amico gli ha inveito contro. Il tifoso azzurro ha quindi aggiunto: “Io io gli dico: ‘Dai è una festa non roviniamola’. Lui si gira e mi spinge indietro con un pugno, all’altezza del petto. Io dopo circa 20/30 secondi mi accorgo della coltellata”. Momenti bruttissimi per Giovanni che ha confessato: “Ho vissuto attimi di panico, usciva tantissimo sangue e pensavo di morire”. Un racconto da brividi prima di lanciare un appello per identificare l’uomo in questione.