Oggi è uno dei più forti bomber della Serie A, un idolo per i tifosi della Roma: ma dove ha giocato Abraham prima del Chelsea? La risposta ti sorprenderà!
Non c’è dubbio che Tammy Abraham sia stato nelle ultime due anni croce e delizia per i tifosi della Roma. Attaccante dalle qualità atletiche incredibili e dall’ottima tecnica, non è ancora riuscito a fare lo step necessario per diventare un top player, ma resta senza ombra di dubbio uno dei migliori attaccanti del nostro campionato. Un investimento importante per il club giallorosso, che ha fortemente puntato su di lui con l’arrivo di Mourinho. Lo Special One aveva infatti potuto ammirare le sue qualità in già in Premier. Prima di giocare al Chelsea, Tammy è infatti esploso in un’altra blasonata squadra inglese. Ricordi quale?
A rendere Abraham uno degli attaccanti più promettenti in Europa non è solo una carta d’identità ancora piuttosto “verde” (è un classe 1997), ma anche delle doti fisiche e tecniche straordinarie, considerando che stiamo parlando di un centravanti alto quasi due metri e che ha già dimostrato di poter fare la differenza con maglie molto pesanti, ancor prima di approdare alla Roma.
Nonostante la giovane età, Tammy ha infatti potuto vivere diverse stagioni da protagonista nella sua carriera in un campionato di primissimo livello come la Premier League, forse il più importante al mondo, dimostrando a suon di gol di avere tutto per diventare uno dei migliori attaccanti di questo momento storico dominato da un certo ‘mostro’ come Haaland.
Se c’è un aggettivo che può riassumere fin qui la carriera di Tammy è altalenante. In pochi anni è riuscito a mettere insieme, infatti, periodi, o intere stagioni, di totale astinenza dal gol, alternate ad altre in cui ha segnato “a grappoli”. Lo ha confermato alla Roma, dove ha vissuto fin qui una prima stagione da 27 gol in 53 presenze e una seconda da soli 8 in 43. Ma lo aveva dimostrato anche nei primi anni di carriera, in Inghilterra.
Cresciuto nelle giovanili del Chelsea, era riuscito ad emergere, giovanissimo, in Championship con la maglia del Bristol City, salvo non confermare le sue qualità, o almeno non del tutto, la stagione dopo in Premier allo Swansea. Per poter esplodere del tutto, prima di tornare a Londra e vivere un biennio, ancora una volta, di alti e bassi al Chelsea, ha dovuto passare per una tappa che si è rivelata fondamentale per la sua carriera.
Ha indossato infatti per una stagione una maglia storica che è gli ha regalato grandissime soddisfazioni, permettendogli di mettere a segno 26 gol in 40 presenze (più di un gol ogni due partite, la media migliore della sua carriera). Un exploit straordinario che gli ha permesso di diventare il trascinatore nella stagione del ritorno nella massima serie di uno dei club più blasonati d’Inghilterra, il principale dell’importante città di Birmingham. Hai indovinato? Ebbene sì, si tratta proprio dell’Aston Villa.
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