Tennis, divampa la polemica: “Scelta incomprensibile”. Dichiarazioni di fuoco da parte di una grande giocatrice tornata in campo dopo un lungo stop
Lo sport e la guerra da sempre non vanno mai d’accordo. Da un lato i conflitti che creano steccati invalicabili e danno vita all’identificazione di un nemico d eliminare. Dall’altro lo sport con la sua naturale tendenza ad avvicinare, a coinvolgere e a superare barriere di ogni tipo. Ma quando una guerra scoppia, il messaggio di pace e fratellanza che lo sport per sua stessa natura è portato a diffondere viene stravolto. E non potrebbe essere altrimenti. Il conflitto deflagrato più di un anno fa tra Russia e Ucraina ha sconvolto e fatto saltare equilibri consolidati anche nel mondo dello sport e compromesso rapporti e relazioni tra gli stessi atleti.
Tra le tante discipline travolte dalle conseguenze della guerra in Ucraina c’è anche, se non soprattutto, il tennis che negli ultimi anni ha visto atleti russi e ucraini affermarsi ad altissimi livelli. Sia in campo maschile che femminile sono ormai parecchi i campioni della racchetta che vantano origini russe e ucraine. Fino a quindici mesi fraternizzavano sfidandosi sul campo con il sorriso sulle labbra. Oggi lo scenario è completamente cambiato, purtroppo in peggio.
Capita così che tennisti e tenniste ucraine, coinvolti in pieno nella guerra che sta sconvolgendo l’Europa dell’est e non solo, abbiano assunto posizioni radicali e drastiche nei confronti dei loro colleghi russi e bielorussi. Una contrapposizione netta in cui prevalgono sentimenti di rabbia, rancore e risentimento. Come nel caso della 28enne ucraina Elina Svitolina, tornata a giocare dopo la nascita della sua prima figlia.
Tennis, divampa la polemica: “Scelta incomprensibile”. La Svitolina su tutte le furie
La Svitolina che a lungo ha occupato il terzo posto nel Ranking WTA si è scagliata con furtia iconoclasta contro la decisione dei massimi organismi mondiali del tennis di non escludere atleti russi e bielorussi dalle competizioni ufficiali.
La tennista nata a Odessa, oggi uno dei luoghi più colpiti dalla guerra, attacca frontalmente i vertici delle organizzazioni mondiali, maschile e femminile. Si dice sconvolta dalla decisione di WTA e ATP di non escludere i tennisti russi e bielorussi dalle competizioni agonistiche, con particolare riferimento al torneo di Wimbledon che secondo la Svitolina è stato costretto a cedere alle pressioni esercitate dagli organizzatori.
La campionessa ucraina ha poi aggiunto come postilla di non intrattenere più da tempo rapporti con le colleghe russe e bielorusse. E’ la guerra, purtroppo, con i suoi effetti nefasti che si fanno sentire ovunque.