Il campione serbo, eliminato a Monte Carlo dal nostro Lorenzo Musetti, ha parlato dei prossimi dominatori del circuito ATP
Non è imbattibile nemmeno lui. Novak Djokovic si era forse immaginato un percorso diverso nel prestigioso torneo ATP Masters 1000 di Monte Carlo, che in passato lo ha visto trionfare già due volte. Complice invece un fastidio al gomito la cui entità è ancora tutta da valutare, ma soprattutto alla grande prestazione di Lorenzo Musetti, il campione serbo ha abbandonato la contesa già in ottavi di finale, lasciando campo libero alle stelle emergenti del tennis mondiale.
A causa della sua sconfitta contro il talento nativo di Carrara, è saltato il tanto atteso appuntamento con Jannik Sinner, che lo avrebbe sfidato ai quarti di finale. Proprio sul giocatore altoatesino, sul suo amico-rivale Carlos Alcaraz e su Holger Rune – il danese classe 2003 che ha poi estromesso Jannik dal torneo alle semifinale – si è concentrata l’attenzione del 10 volte campione agli Australian Open. Il serbo ha fatto le sue previsioni su chi saranno i dominatori del circuito nei prossimi anni. Facendo un parallelo indiretto con la triade di cui lui stesso ha fatto parte.
Djokovic non ha dubbi: “Ecco i nuovi big three”
“È piacevole che Alcaraz e Sinner abbiano un’altra rivalità di cui le persone sono appassionate. Questi due ragazzi e Rune saranno i leader: loro potrebbe essere i prossimi big three del tennis“. Queste le parole del fuoriclasse serbo rilasciate in conferenza stampa subito dopo la sconfitta patita per mano di Musetti. Con Roger Federer ormai ritiratosi mesi fa, e con un Rafa Nadal che sembra irrimediabilmente sul viale del tramonto, può dirsi esaurita l’era d’oro, durata più di 15 anni, delle epiche battaglie tra lo svizzero, lo spagnolo e lo stesso Djokovic. Ormai da diverso tempo ci si interroga su chi possa prendere il posto di questi tre fenomeni assoluti della storia del tennis nei prossimi anni. Lo slavo sembra avere le idee chiare al riguardo.
Qualcuno è arrivato addirittura a sostenere che proprio l’assenza dei suoi due grandi rivali potrebbe rappresentare per Djokovic una pericolosa mancanza di stimoli nel continuare a giocare ad altissimi livelli nel circuito. Come un guerriero che vuole solo riposarsi alla fine di una battaglia estenunate. Altri giurano invece che il serbo ha un’ossessione: quella di diventare il primo, e finora unico giocatore della storia, a vincere 23 titoli dello Slam. Il primo appuntamento buono è quello del Roland Garros, in programma tra un mese e mezzo. Il centrale di Parigi sarà ancora terreno di lotta tra Djokovic e Nadal, appaiati a 22 Major ciascuno, o una delle nuove leve scalzerà i vecchi Re dal trono?