Napoli è già un lontano ricordo per Kalidou Koulibaly, attualmente in forza al Chelsea: ecco il terribile quanto doloroso retroscena
Dopo il rigore che ha fissato il punteggio sul 2-0 Romelu Lukaku ha zittito i 60 mila del “Da Luz” di Lisbona, teatro del match d’andata dei quarti di finale di Champions League tra i padroni di casa del Benfica e la sua Inter che espugnando, come detto, per 2-0 la casa delle Aquile portoghesi ha messo una serie ipoteca sul passaggio del turno.
Tuttavia, nulla a che vedere con l’esultanza di “Big Rom”, molto più polemica, dopo la trasformazione penalty che all’ultimo minuto ha regalato ai nerazzurri un insperato pari nella semifinale d’andata, all’Allianz Stadium di Torino, contro la Juventus in reazione ai beceri cori razzisti dei tifosi bianconeri.
Uno spiacevole e increscioso episodio che conferma una volta di più come purtroppo il razzismo trovi ancora posto negli stadi del Bel Paese.
Koulibaly: “Sono con Lukaku, so cosa prova”
Ovviamente immediate sia la censura dei cori dei tifosi della Juventus resisi protagonisti dei suddetti cori sia la solidarietà all’attaccante belga dell’Inter. In particolare, un collega di “Big Rom”, Kalidou Koulibaly, ex perno della retroguardia del Napoli e ora in forza al Chelsea sulla cui panchina da pochi giorni, dopo l’esonero di Graham Potter, siede ad interim Frank Lampard, non si è limitato a manifestargli solidarietà ma gli ha anche assicurato che sarà sempre al suo fianco nel stigmatizzare i cori razzisti che si alzano negli stadi.
D’altronde, l’ex gigante d’ebano del Napoli, come confessato nel corso dell’intervista concessa a BBC Sport, è stato fatto oggetto di cori xenofobi diverse volte durante la sua esperienza in Italia, di conseguenza conosce benissimo quel turbinio di sensazioni che ha agitato l’animo di Lukaku e che lo ha spinto a reagire in maniera così plateale, cioè mettendosi un dito davanti alla bocca per zittire i tifosi bianconeri.
“Mi è successo ed è qualcosa di davvero brutto”, ha rivelato ai microfoni di BBC Sport il difensore dei blues che si è detto orgoglioso del belga perché ha con la sua reazione ha espresso il suo stato d’animo, i suoi sentimenti offesi dai riprovevoli cori dei fan juventini tanto da garantirgli che avrà sempre il supporto di tutti o almeno di quelli che non hanno la mente così bacata da pensare che un essere umano debba essere giudicato per il colore della sua pelle: “Romelu dico che sono, anzi, che siamo tutti con lui. Lo sosterremo sempre“.
Non c’è nulla dire da dire, un intervento, quello dell’ex azzurro, da miglior difensore del mondo come era considerato quando militava nel Napoli ed era uno indiscussi idoli del popolo partenopeo.