Il Napoli rischia seriamente di perdere uno dei suoi gioielli: non solo Osimhen, a lasciare Spalletti potrebbe essere nella prossima estate anche Kim. Tutta colpa della clausola ma anche di una nuova big emergente di Premier.
I soldi, nel calcio di oggi, fanno la tutta differenza del mondo. Solo il vil denaro, spesso, comanda le operazioni di mercato e fa prendere a calciatori e società scelte che, senza l’input della moneta, non verrebbero mai prese in considerazioni. Lo sa bene De Laurentiis, e lo sa bene il Napoli, che in questo momento sta rischiando seriamente di perdere uno dei propri gioielli. Non tanto Osimhen, che pure resta il diamante della rosa azzurra, quanto Kim, per nulla blindato da un contratto lungo ma con clausola rescissoria. Una perdita nel prossimo mercato che si sta trasformando in un vero incubo per Spalletti già da questi giorni.
Della famigerata clausola di Kim sappiamo già molto, se non tutto. Si tratta di una clausola molto particolare, valida solo per l’estero, con valore a scalare a seconda della squadra offerente e una valutazione minima di 50 milioni di euro. Al momento, forse, pochi per un calciatore affidabile come il coreano.
Sebbene sia attivabile solo per quindici giorni nel mese di luglio, quindi nella fase iniziale del mercato estivo, proprio questa clausola fa tremare le ginocchia a tutti i tifosi azzurri e allo stesso Spalletti. Se è stata messa, è perché gli agenti di Kim volevano una scappatoia in caso di exploit, poi realmente avvenuto. E quindi è molto probabile che verrà fatta valere, se busserà alla loro porta un club, magari inglese, desideroso di versare nel conto in banca del difensore, e quindi anche nel loro, una valanga di milioni. O magari di petroldollari. Un’eventualità che, se pochi mesi fa sembrava lontana, oggi appare sempre più vicina, concreta, complici i risultati di una squadra di Premer ambiziosa e ricca da far paura.
Kim verso la Premier? Una big vuole pagare la clausola
Cosa possono essere 50 milioni per le squadre di Premier, che ne guadagnano molti di più solo dalla divisione degli abnormi diritti televisivi? E cosa possono essere per club abituati a spendere centinaia e centinaia di milioni per rifare intere rose, spesso sopravvalutando anche veri e propri “bidoni”, o comunque giocatori non all’altezza delle aspettative? Inevitabile che in casa Napoli, dopo la stagione che sta vivendo Kim, la paura sia molta, soprattutto considerando che il rinnovo per eliminare la clausola o alzarla, già richiesto dalla dirigenza, è stato finora rifiutato dall’entourage del calciatore.
La volontà degli agenti del difensore sembra chiara: vogliono muoverlo per fargli guadagnare di più, strappandolo a Spalletti e a un ambiente che gli ha permesso di diventare un top player. Ed è per questo che accetterebbero volentieri anche la corte di una squadra dal blasone non certo superiore al Napoli, ma dal portafoglio decisamente più gonfio: il Newcastle della nuova proprietà araba.
Secondo fonti inglesi, tutto dipenderà solo da un fattore: la qualificazione Champions dei bianconeri, per nulla impossibile. Attualmente il Newcastle, reduce da una serie di vittorie consecutive impressionante, è terzo a pari merito con il Manchester United, con tre punti di vantaggio (e una partita in più) sulla quinta in classifica, il Tottenham. Salvo imprevedibili crolli degli ultimi due mesi di campionato, dovrebbe quindi riuscire a raggiungere, dopo tanti anni, la coppa europea più importante, e a quel punto darebbe il via a una campagna acquisti che possiamo solo immaginare come faraonica.
C’è però un piccolo grande dettaglio a cui i tifosi del Napoli possono aggrapparsi: la volontà del giocatore. Senza considerare che già Osimhen, nel recente passato, ha declinato le ricche proposte del Newcastle, siamo certi che Kim abbia tanta voglia di abbandonare un ambiente che lo ama, una squadra in cui tutto, o quasi, funziona alla perfezione, un allenatore che lo ha trasformato in uno dei migliori difensori in Europa? Considerando la sua ancor giovane età, potrebbe anche rinviare ogni decisione al prossimo anno, magari per giocarsi un campionato in Italia con lo scudetto sul petto. Un onore che, a Napoli, è capitato davvero a pochissimi privilegiati.