Maurizio Sarri è il tecnico del momento, ma c’è un segreto che in pochi conoscevano: la rivelazione lascia di stucco i tifosi. Una cosa del genere non la sospettava nessuno.
Tutti pazzi per Maurizio Sarri. I recenti risultati della Lazio hanno rilanciato a livello nazionale e internazionale l’immagine del tecnico di Figline Valdarno.
Al momento secondo in classifica dietro al super Napoli di Spalletti, il club biancoceleste in questa stagione ha piegato tutte le big, dallo stesso Napoli alla Juventus di Allegri, dimostrando grande qualità e anche idee di gioco moderne e concrete. Risultati che hanno riacceso la ‘sarrimania’. Nelle ultime ore è però venuto a galla un retroscena incredibile sulla sua infanzia che potrebbe cambiare ancora le cose e fargli perdere consensi: i tifosi sono rimasti di sasso.
Sia noi a Napoli che il resto d’Italia, durante le sue varie peregrinazioni da Empoli a Torino, fino a Roma sponda Lazio, abbiamo imparato a conoscere e apprezzare questo allenatore grezzo nei modi, raffinato nelle idee. Un uomo, oltre che un tecnico, bukowskiano, pieno di luci e ombre, in grado di ammaliare, corrompere e tradire in un batter di ciglia.
Non sorprende, quindi, che mentre tutti applaudono per il percorso di carriera di un uomo che si è creato partendo dal nulla, abbandonando una carriera remunerativa in banca, emerge una rivelazione sul suo passato che ha lasciato molti senza parole.
Retroscena su Sarri: ecco cosa amava durante l’infanzia
Durante gli anni napoletano il tecnico di Figline è riuscito a entrare subito nei nostri cuori per la sua infanzia. Sappiamo, infatti, che è nato a Napoli, da famiglia toscana, e che per questo motivo ha sempre tifato per gli azzurri, avendo comunque in simpatia la Fiorentina. Ma c’è un dettaglio sul Sarri bambino che non tutti conoscono.
Come riferito dal Corriere dello Sport, l’attuale allenatore della Lazio, uno dei totem del calcio italiano degli ultimi anni, avrebbe potuto non avvicinarsi mai al mondo del pallone. La sua primissima passione era infatti il ciclismo, complice il percorso del padre Amerigo, che era stato un buon ciclista anche a livello professionistico.
Per questo motivo, da piccolino, Maurizio si avvicinò con calma al mondo del pallone, provando invece da adolescente a sedersi su una bici per pedalare. Le cose però non andarono come sperato per lui e il padre. L’amore con le due ruote non scattò, e ben presto il giovane Sarri preferì dedicarsi solo al calcio, grande passione anche dei suoi amici. Una decisione che gli ha indubbiamente cambiato la vita, e non in peggio.