Koulibaly è sempre stato uno degli idoli della tifoseria partenopea. A distanza di tempo ha rivelato un retroscena particolarmente curioso
Che l’attuale difensore del Chelsea sia ricordato dal Napoli come un esempio autentico non è un mistero. Anzi. Probabilmente nessun tifoso azzurro ha fatto mistero circa la stima nutrita nei confronti del giocatore.
La sua crescita graduale e senza fretta lo ha reso ancora più apprezzabile. A Napoli ha iniziato la sua avventura quasi in punta di piedi, con la tipica incertezza di un giocatore che si ritrova improvvisamente in un nuovo contesto.
Poi qualcosa è cambiato. Lentamente si è affermato come un ottimo difensore, diventando così uno dei migliori interpreti del suo ruolo. Oggi Londra non gli sta riservando lo stesso e identico trattamento. Ma i motivi sono superflui.
Ciò che conta realmente è rimarcare quanto il capoluogo campano gli abbia dato in termini umani. Oltre che sportivi chiaramente. Di recente è tornato su un episodio che gli è accaduto ormai tempo fa.
Risalente, con molta probabilità, al suo periodo “medio” con l’ex squadra. Periodo sicuramente difficile per una serie di questioni, ma che col senno di poi si è rivelato totalmente comprensibile da un certo punto di vista.
Tutto è iniziato con l’imminente nascita di suo figlio. Il primogenito. Alla vigilia della partita contro il Sassuolo il difensore è stato avvisato del fatto che la moglie si trovasse in ospedale, in procinto di partorire dunque.
Quello che è successo dopo è davvero clamoroso. Ai tempi l’allenatore della squadra era Maurizio Sarri, il quale proprio a Napoli è riuscito a dare vita alla sua filosofia di gioco superlativa. Improntata sul bel calcio e su un criterio offensivo curato nel dettaglio.
Si tratta inoltre di una personalità molto particolare. Nelle decisioni così come, di conseguenza, nella tipologia di approccio adottata.
Koulibaly e Sarri: l’episodio che nessuno sapeva
In procinto di vedere la nascita del suo primogenito Koulibaly ha chiesto di potersi recare in ospedale. Così ha chiesto all’allenatore di mancare all’appuntamento per poter incontrare la moglie.
Ma l’allenatore del periodo, Sarri, gli ha negato la libera uscita. Dicendogli inoltre che, per poter fare una cosa del genere, avrebbe dovuto prima parlare con la società. Dopo aver ricevuto la chiamata in campo il difensore ha scoperto una cosa a dir poco clamorosa.
Ovvero che il suo nome non rientrava tra i titolari: è stato messo in panchina. Un metodo sicuramente molto severo, ma che col senno di poi il giocatore senegalese non ha affatto biasimato.