Diego Armando Maradona è morto il 25 novembre 2020 ma per i tifosi del Napoli questo sembra un dispetto del destino. I sosia del Diez continuano a crescere all’ombra del Vesuvio.
Il rapporto tra Napoli ed El Pibe de Oro di fatto non si è mai interrotto. Dopo Villa Fiorito, il quartiere di Buenbos Aires che ha dato i natali al più grande di sempre, Napoli è stato il rifugio preferito del numero 10. Diego ha dovuto farne a meno solo in pendenza della vertenza con l’Agenzia delle Entrate per alcune tasse non corrisposte.
Incredibile a dirsi, il 12 marzo 2021, a neanche quattro mesi dalla sua morte, Diego Armando Maradona è uscito vincitore anche da questa partita. La Cassazione infatti ha stabilito che il campione argentino non aveva mai evaso il fisco. “Una vittoria amara, velata di tristezza, perché Diego non c’è più. E quest’accanimento del fisco gli ha impedito di tornare a Napoli e di stare in mezzo ad affetti che lo avrebbero fatto vivere ancora a lungo, sicuramente”, parole del suo legale Angelo Pisani, difensore di Maradona insieme con Sergio Pisani e Giuseppe Mazzucchiello.
Per descrivere cosa voglia dire Diego Armando Maradona per Napoli sfruttiamo le parole di un altro Signore del capoluogo partenepeo, anche lui venuto a mancare per problemi al cuore. “Maradona ha rappresentato per Napoli qualcosa di molto importante: è stato il riscatto, il vanto della città. Quello che ha fatto lui a Napoli lo hanno fatto solo i Borboni e Masaniello”, raccontava Pino Daniele, altro spirito eterno con il Vesuvio nel cuore.
Il sogno di vedere vivo Maradona a Napoli viene continuamente alimentato. Al di là dei murales sorti in diverse luoghi della città – quello principale con la finestra condannata all’ergastolo si trova nei Quartieri Spagnoli – sono numerosi e continui gli avvistamenti dei sosia dell’uomo portato al San Paolo dall’ingegner Corrado Ferlaino. A maggior ragione, con il sogno innominabile che si avvicina, gli avatar di Maradona si moltiplicano.
L’ultima apparizione di Diego si è avuta nella centralissima via Toledo. Maglietta d’ordinanza con nome e numero 10, sponsor Buitoni, coccarde dello scudetto e della Coppa Italia. L’imitatore di Maradona si è fermato a palleggiare con altri tifosi, scattando numerosi selfie. Piazza Plebiscito in questo periodo pullula di turisti stranieri che non si sono sottratti al rito dello scatto, perché “Maradona è meglio ‘e Pelé”. A tutti non sono sfuggiti i calzettoni arrotolati e i pantaloni tirati su, a mo’ di slip. Maradona, tra i tanti pregi che aveva, prendeva calci e si si rialzava sempre. Con le regole di oggi, gli avversari lo avrebbero “picchiato” molto meno e lui si sarebbe divertito di più. Citando ancora Pino Daniele, questa è “Tutta ‘nata storia” che purtroppo non possiamo raccontare.
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