Il capitano del Napoli Giovanni Di Lorenzo ha segnato un gol importante, ma c’è un dettaglio che forse è sfuggito a molti.
La prova di forza che il Napoli desiderava fare in Champions League è arrivata e ha suscitato reazioni importanti da parte di tutti gli addetti ai lavori. Impossibile non sottolineare la qualità che gli azzurri hanno messo in campo in un terreno di gioco a loro ostile.
Ma il clima da battaglia è ciò di cui si nutre la squadra di Spalletti che magari qualche anno fa avrebbe retto poco la pressione di uno stadio, di una tifoseria come quella tedesca che ha cantato e supportato l’Eintracht Francoforte dall’inizio alla fine. Tuttavia il Napoli ha risposto sul campo dominando l’avversario sotto tutti i punti di vista: da quello tecnico, ovviamente, fino a quello tattico “mettendo a tacere” lo stesso Glasner che in conferenza stampa aveva detto di aver studiato per mesi il gioco spallettiano.
Tra i migliori in campo non si può non nominare Giovanni Di Lorenzo, il direttore in campo di un’orchestra in grado di sfoggiare una melodia di incredibile valore.
Napoli, la crescita Di Lorenzo non ha eguali
È da quando è arrivato a Napoli che è immerso in un percorso di crescita, ma non si commette un errore quando si dice che solo con Spalletti ha raggiunto uno status invidiabile. Il gioco posizionale del mister lo esalta, come tutti gli esterni. Ma lui aggiunge all’agonismo che ha in corpo anche un’abnegazione e uno spirito che pochi hanno in questo momento storico: il Napoli da questo punto di vista ha il miglior capitano possibile.
In Champions League, una competizione che fino a pochi anni fa guardava al massimo in televisione, da sempre il meglio di sé, è come se intuisse di giocare in un palscoscenico diverso anni luce rispetto a quelli italiani. Ne ha fatti di danni al pur valido Eintracht Francoforte che forse da ieri ha capito che il vero punto di forza del Napoli è proprio la capacità degli esterni di inserirsi e di fare da collante con il reparto offensivo.
Il secondo gol del capitno azzurro ne é la dimostrazione più lampante.
Di Lorenzo: la rete e quel dettaglio che non può sfuggire
L’azione che ha portato il Napoli alla seconda rete è da cineteca, dovrebbe essere il pane quotidiano per qualunque amante della tattica applicata. E quando hai uno come Kvara che sa agire in progressione saltando tutti gli uomini tutto è più facile. Il georgiano comincia l’azione della seconda rete, scarica la sfera su Anguissa che dopo un controllo sopraffino la ripassa al numero 77.
Kvara non tenta il tiro o di mettere il turbo, ma passa la palla proprio a Di Lorenzo con un colpo di tacco d’alta scuola: il terzino riceve l’assistenza del compagno e con il mancino sferra un piattone imparabile per Trapp. Qual è la particolarità di questo gol? Di Lorenzo ha bucato la porta dei tedeschi non con il suo piede preferito, il destro, bensì ha usato il mancino che raramente sfodera durante le sue prestazioni. Chiunque, su un’occasione del genere avrebbe scelto di tirare col collo del piede (il destro, in questo caso) magari leggermente d’esterno per far rientrare la palla sul secondo palo. Invece, lui, con freddezza chirurgica, ha ragionato e tirato unendo precisione e potenza. Sicuro di sé, come tutto il Napoli, del resto.
Tutto ciò dimostra inoltre quanto ormai Di Lorenzo sappia fare di tutto in mezzo al campo: attaccare, difendere, ripiegare, aiutare la manovra e chi ne ha più ne metta. Un calciatore totale che si è meritato alla grande la fascia da capitano.