Il noto giornalista Maurizio Pistocchi ha rilasciato un’intervista esclusiva a NCL: tra i temi trattati ci sono il Napoli e la Serie A.
Spalletti, lo scudetto, la Champions League, Osimhen e tanto altro: Pistocchi ha affrontato e approfondito tutti questi argomenti.
Maurizio Pistocchi è uno dei giornalisti sportivi più noti dei giorni nostri. In questa intervista esclusiva ha parlato di diversi temi, dal Napoli che vola in classifica alla situazione della Juventus passando per Spalletti, Osimhen e la Serie A. Di seguito tutte le sue parole.
Ad oggi il Napoli ha un vantaggio di 15 punti sull’Inter, Spalletti può temere un rilassamento da parte della squadra?
“Penso di no, è troppo bravo e troppo esperto per poter correre questo rischio. Il Napoli si trova in una condizione irripetibile. Irripetibile in base a quelle che erano state le situazioni di partenza, pochissimi accreditavano il Napoli, tra cui il sottoscritto che era uno dei pochi. Ho scritto il 15 agosto che il Napoli era da scudetto. Quindi non credo che questo succederà”.
Spalletti potrebbe pensare di chiudere la propria esperienza a Napoli se dovesse vincere lo scudetto? C’è chi preferisce lasciare da vincitore.
“Dipende tutto dai progetti della squadra e della società. Se la società ha in programma di mantenersi su questo livello e di continuare su questa strada virtuosa che abbina la gestione economica e finanziaria e i risultati non vedo perché Spalletti dovrebbe andare via. Ha trovato un posto dove si vive di calcio, si parla di calcio tutti i giorni da tutte le radio, le testate online, le trasmissioni… credo sia un posto ideale per uno che ama il calcio come Spalletti“.
Di recente il presidente De Laurentiis ha dichiarato di ritenere Osimhen non in vendita. Se arrivasse un’offerta da €100 milioni, o anche superiore, direbbe di no?
“Io credo che se un giocatore ti consente di fare una plusvalenza enorme sia sempre da vendere. Poi dopo bisogna capire anche se puoi sostituirlo con uno altrettanto forte. Credo che come Osimhen ce ne siano pochi in questo momento, quindi penso che il Napoli non lo venderà”.
Se dovesse fare un nome per un eventuale sostituto, su chi punterebbe?
“Hojlund. Hojlund è il giocatore più forte che è emerso quest’anno dalla Serie A. Lui e Lookman sono tutti e due dei giocatori di livello straordinario”.
Pensando alla Champions invece, che tipo di percorso si aspetta dal Napoli? C’è l’Eintracht che è ostico, ma è comunque un avversario alla portata.
“Il Napoli ha dimostrato, come calcio, di essere all’altezza delle più forti d’Europa. La Champions è un torneo particolare, si gioca sui particolari, nel senso che basta un piccolo errore per perdere le partite. Richiederà dunque una grandissima attenzione e una grandissima, diciamo, attitudine a giocare delle partite molto importanti. Però il Napoli ha dimostrato nel girone di esserci, ha battuto degli avversari quotatissimi, basti pensare al Liverpool, quindi può essere sicuramente la sorpresa della Champions.
Vedevo pochi giorni fa una statistica pubblicata in Francia secondo la quale, in questo momento, Napoli e Barcellona sono le migliori squadre d’Europa. Credo che abbia delle possibilità notevoli di essere la sorpresa di questa Champions“.
Tornando al campionato, quali sono i problemi delle big? Il Napoli sta volando, ma Inter e Milan sono in difficoltà e poi c’è la Juve che sembrava in ripresa, ma i 15 punti di penalizzazione forse hanno demoralizzato l’ambiente.
“Il problema semplicemente è questo: il Napoli ha un progetto costruito nel tempo su delle basi molto solide e molto logiche, De Laurentiis ha sempre privilegiato prima di tutto l’equilibrio economico e finanziario, e infatti se noi leggiamo la classifica delle squadre più indebitate con le banche vediamo che in testa c’è l’Inter per €390 milioni, poi c’è la Juventus con €233 milioni, poi c’è la Roma, c’è il Milan e il Napoli non ha una lira di debito. Non ha un centesimo di debito, quindi questo significa che il Napoli ha fatto un percorso virtuoso che oggi gli consente di essere primo, vincente e a posto coi conti. Andrebbe fatto un monumento a questo Napoli, veramente sta facendo qualcosa di straordinario”.
C’è Conte che ha espresso il desiderio di tornare in Italia, non dovesse rinnovare con il Tottenham con cui è in scadenza, pensa che possa tornare a Torino oppure lo vede altrove?
“Conte è una cara minestra, è un grande allenatore, costa tanto e vuole giocatori importanti. Fondamentalmente è juventino e quindi credo che la soluzione migliore per lui sarebbe un ritorno alla Juve. Sicuramente con Andrea Agnelli non sarebbe tornato, mentre con una nuova dirigenza ci potrebbe pensare”.
A proposito di Juve, secondo lei la Serie B è un’ipotesi concreta in attesa della sentenza sulla manovra stipendi?
“Mi sembra che tutto il sistema calcio in Italia si stia muovendo per far sì che non solo la Juventus non venga sanzionata, ma vengano tolti e per lo meno diminuiti i punti di penalizzazione. Io ho seguito l’inchiesta, ho visto quelle che sono le carte e soprattutto ho letto le motivazioni della Corte d’Appello Federale. Io credo che la Juventus abbia serissimi problemi soprattutto nel processo penale, perché nel processo penale ci sono delle risultanze probatorie talmente gravi che comporteranno al 99% delle condanne.
Però questo è un Paese nel quale di solito le leggi per gli amici si interpretano, per i nemici invece vengono applicate alla lettera. Quindi c’è molto spazio ancora per capire che cosa succederà, ho visto che si sono mossi personalmente l’AD della Lega De Siervo, il presidente della Federazione Gravina e lo stesso ministro Abodi, quindi credo che i giudici, soprattutto quelli del Collegio di Garanzia del CONI, avranno un compito molto delicato da svolgere”.
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