Nonostante la stagione strepitosa che sta disputando il suo Napoli, Luciano Spalletti non trova consensi all’unanimità. Un ex tecnico, infatti, ha usato parole taglienti e senza mezze misure nei suoi confronti.
L’aneddoto raccontato dall’ex allenatore, inoltre, porta alla luce alcuni aspetti dell’attuale tecnico del Napoli che l’hanno portato a ricevere critiche nelle sue passate esperienze.
Secondo l’opinione dell’ex allenatore, inoltre, i successi di un team arriverebbero grazie alla presenza di più fattori, e non solo grazie all’impronta data alla squadra dal proprio tecnico. Per vincere, infatti, servono buoni calciatori, rosa ampia e una società sempre presente e vicina nelle vicissitudini stagionali. Il paragone con il passato non lascia spazio a replica e mostra quanto il calcio sia cambiato nelle ultime decadi.
L’ex allenatore di Fiorentina e Perugia, Aldo Agroppi, ha recentemente parlato a La Repubblica. Durante la sua lunga intervista ha parlato di come, rispetto ai suoi tempi, il calcio sia profondamente cambiato in tanti aspetti. Ecco le sue parole: “Il calcio in questi trent’anni è cambiato in peggio. C’è poca qualità, i procuratori comandano e gli allenatori fanno i fenomeni. Vanno in panchina con la cartella, il computer, hanno staff di quindici persone, hanno pure lo psicologo“.
Secondo Agroppi, inoltre, il reale apporto che un allenatore può dare alla sua squadra sia all’incirca del venti percento. Per arrivare ad una ricetta vincente, dunque, bisogna due ingredienti fondamentali: società e calciatori. Ed è questa, secondo l’ex tecnico, la chiave della forza del Napoli che è riuscita a trovare l’equilibrio giusto tra le tre parti.
Durante la sua intervista Aldo Agroppi ha parlato anche dell’attuale tecnico del Napoli, Luciano Spalletti. Secondo l’ex Fiorentina, Spalletti è un allenatore d’esperienza che a Napoli ha trovato le condizioni giuste per vincere con una squadra di qualità e un presidente molto presente.
Proseguendo su Spalletti, chiamato “Prete” per il suo parlare a voce bassa, Agroppi ha voluto ricordare un aneddoto dei tempi in cui il tecnico azzurro allenava la Roma: “Ricordo che in una partita, a tre minuti dalla fine, fece cenno al suo secondo di chiamare Totti. Il suo secondo, che ha fatto una carriera da calciatore modesta, si alza dalla panchina con un bloccone di duecento pagine. Si avvicina, apre il blocco e gli spiega i movimenti. Ora io dico, sei davanti a Totti, uno che ha giocato più di te, che è stato in nazionale e che è uno dei più forti giocatori italiani e gli devi spiegare cosa fare? Lo trovo offensivo. Ma questo è il calcio di oggi, devi far vedere che sei organizzato, che hai tutto sotto controllo“.
Arrivano, dunque, critiche da parte di Agroppi nei confronti di Spalletti, reo di aver avuto un atteggiamento sbagliato nei confronti di uno dei calciatori italiani più forti. Il tecnico del Napoli, dal canto suo, può rinfrancarsi per gli ottimi risultati ottenuti con i partenopei che, fino ad ora, gli stanno dando ragione.
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