L’ex allenatore del Napoli Franco Colomba ha rilasciato un’intervista esclusiva a NCL: ecco le sue opinioni su Spalletti, la squadra e la Serie A.
L’ex azzurro ha parlato del campionato in corso, ma anche dei pregi di Spalletti e della sua formazione: di seguito le sue parole.
Franco Colomba ha allenato il Napoli in due spezzoni durante la stagione 2002/2003. Ai nostri microfoni ha ricordato quell’esperienza, ma ha anche analizzato il percorso della squadra in questa annata sottolineando quelli che, secondo lui, sono i principali pregi di Luciano Spalletti e della sua rosa. Inoltre, ha dato il suo punto di vista sul big match di domenica contro la Roma offrendo spunti interessanti.
Franco Colomba a NCL: i meriti di Spalletti, la rosa e la sfida con la Roma
Secondo la sua opinione, qual è stato il pregio principale di Spalletti nel girone d’andata chiuso a 50 punti?
“Spalletti ha sfruttato la conoscenza di questo organico. Ha pianificato con la società la cessione di giocatori importanti e però la società gli ha presentato dei sostituti più giovani e all’altezza. Quindi ha portato un entusiasmo nuovo con questi ragazzi che sono stati vivaci sotto il profilo atletico e dell’entusiasmo, da Kim a Kvaratskhelia, tutti giocatori che hanno mostrato veramente una voglia di trascinare incredibile.
Quindi ha sfruttato e soprattutto è migliorato negli equilibri con l’assetto tattico molto equilibrato. È una squadra che attacca e rischia poco, quindi quando hai davanti chi la butta dentro e hai un centrocampo ed una difesa che reggono l’urto e il contropiede e sfruttano gli automatismi che anche con giocatori nuovi è riuscito a mantenere dopo l’anno scorso vuol dire che il merito di Spalletti secondo me c’è, c’è ed è stato questo. È riuscito subito a capire quello che doveva fare con tre o quattro giocatori nuovi”.
Nella formazione del Napoli c’è un giocatore che l’ha impressionata particolarmente?
“All’occhio saltano Kvaratskhelia e Osimhen, però io direi che Lobotka è il metronomo di questa squadra. È quello che fa da collante fra centrocampo e attacco e protegge la difesa nel modo giusto. Secondo me questi sono i giocatori importanti, con la “sorpresa” Lobotka perché si capiva che era un buon giocatore, però non era mai stato sfruttato al 100%. Direi che lui, fatte salve le qualità indiscutibili degli altri giocatori, rappresenta il cervello di questa squadra”
Crede che ci siano dei punti deboli in questa squadra?
“Devo dire che grossi punti deboli non ce ne sono. Secondo me il Napoli deve amministrare bene quei momenti in cui non è al top e non può fare le stesse cose che fa quando sta bene, vale a dire pressare alto, accorciare in avanti. Deve gestire un po’ meglio i momenti di relax della squadra, in qualche occasione è stato così, però poi ha dimostrato potere tecnico e mentale che può sopperire lo stesso, però in questo girone di andata è riuscito a farlo bene. È chiaro che nei momenti di difficoltà fisica, soprattutto quando ci sono le tre partite con la Champions, gestire bene a livello mentale le energie e saper amministrare i momenti di calo fisico diventa importante”.
Secondo lei le sconfitte di Inter e Milan, ovviamente in attesa anche della sentenza sulla Juve, hanno chiuso il campionato o c’è ancora margine per una rimonta?
“Insomma, sappiamo che in passato sono accadute rimonte clamorose, ma mi sembra che se il vantaggio del Napoli fosse stato dovuto a circostanze fortunose direi che potrebbe succedere, ma così mi sembra proprio impossibile. Anche perché i problemi poi ce li hanno tutti, sia di Champions che di partite ravvicinate, quindi la stessa stanchezza che arriverà al Napoli arriva anche agli altri. Quindi non credo che ci sia questo pericolo, fatto salvo che il calcio è strano”.
Secondo lei il Napoli avrebbe bisogno di intervenire sul mercato dopo aver preso Bereszynski e Gollini?
“Secondo me no, perché in questo momento non patisce di grandi infortuni mi sembra, ha recuperato Rrahmani, direi che è a posto dietro, è a posto in mezzo ed è a posto davanti. Davanti addirittura stanno in panchina degli ottimi giocatori. A mio avviso no, direi di no”.
Il Napoli fa parte del suo passato, che ricordi ha di quella piazza?
“Era un campionato di Serie B e il Napoli era obbligato a vincere, l’unico piccolo problema è che non avevamo la squadra per vincere, questo era il problema. Per cui quando hai un obiettivo da raggiungere e non hai le armi per poterlo fare, inevitabilmente la gente non lascia serena la squadra, ma non lascia sereno nessuno, inclusi società e allenatore.
Quindi ho patito un esonero a metà campionato, poi sono rientrato nelle ultime 10/15 partite e ci siamo salvati, che era l’unico obiettivo di quell’anno. Però ho apprezzato il fatto di avere un pubblico alle spalle che, invece di fischiare come nel girone di andata, ti sosteneva fino all’ultimo. Ottantamila persone contro il Vicenza non se le aspettava nessuno, un grande pubblico”.
Domenica sera c’è Napoli-Roma: può fare un pronostico?
“Napoli-Roma… Ecco, la Roma per esempio è una squadra che essendo alla “Mourinho” starà nella sua metà campo e partirà in contropiede con dei giocatori adatti a fare questo. Quindi il Napoli dovrà fare una gara senza sbavature perché obiettivamente la Roma, sotto il profilo delle ripartenze, è una squadra che ha i giocatori giusti per farle, deve fare attenzione a questo. È anche una partita dai risvolti particolari per quello che è successo fra le tifoserie. Ci vorrà una partita perfetta, ma la può fare, perché il Napoli è in grado di farla. Come pronostico dico 1X”.