L’ex allenatore Napoli e Sampdoria Walter Novellino ha parlato in esclusiva ai microfoni di Napolicalciolive: tra i temi toccati la stagione degli azzurri, l’operato di Spalletti all’ombra del Vesuvio e la sentenza che ha colpito la Juventus.
Di squadre ne ha viste durante la sua ultra ventennale carriera passata sui campi di mezza Italia, ma Walter Novellino è convinto che quest’anno una sola squadra sta dominando la Serie A. Ecco le sue parole.
Walter Novellino è un allenatore di lungo corso che durante la sua carriera ha vissuto esperienze importanti in giro per l’Italia, ma molti lo ricordano anche per il suo indiscusso talento da calciatore. A partire da quando si distingueva in mezzo al campo nel Milan di Nils Liedholm, quello dell’ultimo Rivera per intenderci, noto soprattutto per la decima stella conquistata nella stagione 1978/1979.
In rossonero Novellino trascorse quattro fantastici anni vincendo, oltre allo “Scudetto della stella”, anche una Mitropa Cup nella stagione 1981/1982 e un campionato di Serie B. Successivamente, dopo la retrocessione dei rossoneri nel 1982, scelse l’Ascoli per poi terminare la sua carriera da calciatore nel Catania, nel 1987. In totale Novellino ha giocato 227 partite in Serie A segnando 30 reti.
A Napolicalciolive il mister di Montemarano ha parlato dell’attuale momento del Napoli di Spalletti, del suo lavoro impeccabile all’ombra del Vesuvio. E infine ha detto la sua sulla nota vicenda giudiziaria che ha colpito la Juventus.
Novellino a NCL: dal lavoro di Spalletti alla sentenza contro la Juventus
Buongiorno Mister Novellino, le faccio subito una domanda su Spalletti: come giudica il suo operato a Napoli fino a questo momento?
“L’operato di Spalletti al Napoli parla da solo, è fondamentale avere un allenatore capace e che conosce molto la materia come lui, ecco. Poi è chiaro che dietro di lui c’è una grande società”.
Quale calciatore azzurro l’ha sorpresa di più dall’inizio della stagione e perché?
“Secondo me sono stati un po’ tutti, dal mio punto di vista. Lobotka, Kvaratskhelia, ma anche Di Lorenzo, che non credo se ne parli molto, sta facendo un lavoro impressionante sulla fascia, così come Mario Rui. E poi c’è Kim Minjae che nessuno se lo sarebbe aspettato così forte. Sostituire uno come Koulibaly non era facile. Ma la bravura è stata dell’allenatore che ha saputo costruire una squadra dove ognuno rende il massimo. Ecco perché viene chiamata squadra“.
Lei ha allenato il Napoli durante la stagione 1999/2000 e riuscì a riportarlo in Serie A, che ricordi ha di quella annata molto particolare?
“Io sono ancora legato al Napoli, ho ricordi bellissimi. Però ecco ho una piccola amarezza perché la società con Corbelli preferì Zeman, credo che potevo proseguire anch’io. Tuttavia avevo già capito tutto e avevo firmato con il Piacenza. Mi è dispiaciuto lasciare una piazza come Napoli“.
Le chiedo un parere sulla prossima sfida tra gli azzurri e la Roma, le due squadre più in forma al momento. Chi vede come favorita?
“Ho massimo rispetto per tutte due gli allenatori, poi Salvatore Foti, il vice allenatore di Mourinho alla Roma, è stato mio calciatore alla Sampdoria. Mourinho zitto zitto sta facendo degli ottimi risultati, ma la sua bravura è ben nota. Ma spendo una parola in più verso Spalletti, ci tengo che faccia una grande impresa a Napoli.
“Favorita? Penso che nella fase di non possesso Mourinho sia molto bravo, ma il Napoli fa sempre gol. Sarà quindi una partita tatticamente difficile, ma allo stesso tempo il Napoli ha grandi qualità nell’uno contro uno..”
Infine le chiedo un suo parere sulla penalizzazione della Juventus. Come giudica la sentenza della Corte? Si aspettava un epilogo del genere?
“Mi dispiace perché sono persone che conosco, le plusvalenze vanno fatte e non le fa solo la Juventus. Non sono dentro a queste cose, ma credo che mi sembra sia necessario un cambio, la politica del calcio deve cambiare. Così a me non piace, è una problema strutturale che deve essere risolto”.