Stanno facendo discutere e non poco le dichiarazioni rilasciate da Carlo Ancelotti: il tecnico del Real Madrid ha snobbato il Napoli preferendogli un’altra squadra di Serie A.
L’allenatore di Reggiolo è uno dei più vincenti della storia del calcio ma alla guida degli azzurri ebbe un’esperienza tutt’altro che positiva.
Quella di Carlo Ancelotti è stata ed è tutt’ora una carriera immensa. Grazie al suo Real Madrid nella scorsa stagione ha stabilito altri due record impressionanti: il tecnico emiliano è infatti non solo diventato il primo ad aver trionfato nei cinque maggiori campionati europei, ma è anche il più vincente della storia della Champions League (ha alzato la coppa per ben quattro volte). Le esperienze negative alla guida di un club sono state veramente poche, ma tra queste non si può non citare quella al Napoli tra il 2018 e il 2019.
La prima stagione di Ancelotti si conclude con un ennesimo secondo posto in campionato dietro la Juventus e un’incredibile eliminazione ai gironi di Champions League all’interno di un gruppo di ferro con PSG e Liverpool. I partenopei conquistano 9 punti come i Reds, ma la differenza reti li condanna a uscire. L’annata successiva il Napoli parte malissimo ottenendo solamente 21 punti nelle prime quindici giornate di Serie A. Un inizio pessimo che convince De Laurentiis a una scelta definitiva: l’esonero del tecnico di Reggiolo. Nonostante tutte le premesse fossero buone, l’amore con la piazza sbocciò mai e l’addio fu la logica conseguenza di tutto ciò.
Nonostante Ancelotti abbia sempre dichiarato di apprezzare l’ambiente partenopeo, durante un’intervista rilasciata a SportMediaset ha in realtà rivelato di essere per ovvie ragione molto più legato a un altro suo ex club: il Milan. Ecco le sue parole sui rossoneri: “Penso che il titolo valga molto per il club e per Maldini, arrivato con la società in difficoltà. La vittoria dello Scudetto riapre o può riaprire un ciclo che si era interrotto a causa di varie vicissitudini. Dopo l’uscita di Berlusconi questa squadra ha trovato difficoltà e penso che la bella stagione dell’anno scorso possa essere un trampolino di lancio per nuovi successi. Io che sono madridista e milanista me lo auguro”.
Era il 5 novembre del 2001 quando Berlusconi e Galliani decisero di puntare su di lui per sostituire Fatih Terim sulla panchina del Milan. Allora nessuno si sarebbe aspettato quello che è poi effettivamente successo, e cioè che Ancelotti vincesse tutto quello che un allenatore può vincere. Nel 2003 vince una Coppa Italia e un’iconica Champions League ai rigori contro la Juventus (dopo aver eliminato l’Inter in semifinale).
La stagione successiva trionfa in Supercoppa Europea e in Serie A, mentre nel 2005 in finale di Supercoppa Italiana contro la Lazio. A due anni di distanza torna a vincere un’altra Champions dopo essere partito addirittura dai preliminari a causa della penalizzazione per la vicenda Calciopoli. Quel traguardo gli permetterà poi di andare a conquistare la seconda Supercoppa Europea e un Mondiale per Club. Nonostante il suo addio nel 2009, i tifosi rossoneri non lo hanno ancora dimenticato allo stesso modo di come lui non potrà mai dimenticare mai quei colori.
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