La questione delle plusvalenze sta toccando diverse società, con la Juventus in primis. Un esperto del settore ha avanzato una possibile soluzione.
Le indagini proseguono e i bianconeri sono la società maggiormente sotto la lente di ingrandimento.
C’è molta attenzione e curiosità nei confronti della Juventus. I bianconeri hanno disputato una prima parte di stagione con alti e bassi, ma hanno chiuso il 2022 al terzo posto in classifica alle spalle di Napoli e Milan. Rimane il grande neo della Champions League, dove la formazione di Allegri ha raccolto solo 3 punti chiudendo con la retrocessione in Europa League.
Come noto, durante la sosta è avvenuto un terremoto. L’intero consiglio di amministrazione ha rassegnato le dimissioni e sono in corso delle indagini su falso in bilancio, aggiotaggio e plusvalenze fittizie. Diverse intercettazioni telefoniche hanno gettato delle ombre sulla dirigenza e la recente riapertura dell’inchiesta lascia intendere che la storia sarà ancora molto lunga.
In molti si chiedono come giocherà la Juve dopo la sosta, considerando il clima che si respira: l’allenatore, però, sta cercando di isolare la squadra dalle questioni extracampo.
Nel frattempo, un esperto del settore ha avanzato una possibile soluzione al problema parlando ai microfoni del canale Twitch di TVPlay.
Juventus e plusvalenze: questo il parere dell’esperto
Come anticipato, la questione plusvalenze è ancora lontana dalla risoluzione. Le squadre coinvolte sono nove e gli elementi da analizzare sono molteplici.
La Juventus si dice sicura di aver operato nel rispetto delle regole, anche se le intercettazioni telefoniche hanno portato a galla delle trattative dallo sfondo nebuloso.
In particolare, l’ex direttore sportivo Fabio Paratici avrebbe ammesso di aver condotto degli affari operando da entrambi i lati del tavolo con alcune società come Sassuolo, Genoa o Atalanta. In seguito, è circolata la voce circa un presunto accordo privato fra i bianconeri e la Dea, che si sarebbe impegnata per l’acquisto di un giovane per una determinata cifra.
Della questione ha parlato anche il consulente finanziario Leonardo Dorini ai microfoni del canale Twitch di TVPlay.
Dorini ha prima dato un quadro generale sul caso specifico della Juve: “Si può dire dati alla mano che la Juventus abbia fatto molto ricorso al player trading e alle plusvalenze. A mio parere però il commerciare calciatori fa parte dell’attività di un club. Si gioca su varie linee di ricavo, tra cui ci sono anche le plusvalenze. Per la Juventus, che ha allargato anche con giovani e squadra femminile, ci sono gli aspetti positivi come quelli di avere giovani in prima squadra. È normale che in prima squadra vadano due-tre, sei–sette invece se sei bravo li puoi commerciare”.
Interrogato sul vero valore dei giocatori nelle operazioni di scambio, ha ammesso che è molto facile farsi venire dei dubbi, poiché queste operazioni nascono e si conducono sulla differenza di valori sui giocatori in causa.
La soluzione di Dorini: così si può risolvere la situazione
Dorini ha evidenziato come il sistema del mercato sia cambiato dopo la pandemia: diverse società hanno scelto di ricorrere ai prestiti e a formule che prevedono il diritto di riscatto per operare con più calma sul bilancio.
In seguito, ha avanzato una possibile soluzione: i giocatori dovrebbero essere paragonati agli allenatori.
“C’è un modo per uscire da questo sistema: il calciatore diventa proprietario di se stesso e le società lo pagano. Cosa che avviene per gli allenatori“: in questo modo, le squadre si limiterebbero a pagare l’ingaggio, mentre i giocatori diventerebbero padroni di loro stessi.