Il presidente del Pescara Daniele Sebastiani ha rivelato la sua verità sull’indagine plusvalenze che lo vede coinvolto: le sue dichiarazioni sono clamorose.
Sembrava un capitolo chiuso ed invece in quello che possiamo chiamare un coup de théatre la Procura FIGC ha chiesto di revocare l’assoluzione da parte della Corte federale d’Appello per quanto riguarda il filone plusvalenze che vede coinvolta in primis la Juventus e poi altre otto squadre, per un totale di 52 persone indagate
Oltre ai bianconeri, ci sono anche Sampdoria, Genoa, Pro Vercelli, Parma, Pisa, Empoli, Novara e Pescara che hanno fatto affari con i primi. La richiesta è avvenuta dopo che inquirenti federali hanno letto le carte dei pm di Torino, con queste che aprono dunque nuovi scenari che fanno tremare i tifosi della Juventus e non solo.
Caso plusvalenze: i motivi della riapertura delle indagini
Nella serata di giovedì con una nota pubblicata sul proprio sito la Juventus ha fatto sapere di aver ricevuto dalla Procura federale una “impugnazione per revocazione parziale della decisione della Corte Federale di Appello” presa lo scorso maggio, con quest’ultima che si è appellata all’articolo 63 del codice di giustizia sportiva. Le nuove carte che sono venute fuori dall’Inchiesta Prisma che vede nei bianconeri i principali protagonista hanno spinto gli inquirenti federali a questa richiesta, con la situazione che secondo loro risulta ora del tutto diversa da quando ci fu il proscioglimento dei club coinvolti.
Secondo gli inquirenti federali, queste nuove prove sono utili a dimostrare la sussistenza degli illeciti disciplinarei e che, se fossero state già disponibili, avrebbero permesso “al giudicante solida base per ritenere raggiunta la prova degli illeciti contestati”. Nella nota pubblicata in serata, la Juventus ha fatto sapere che farà di tutto per dimostrare ancora una volta la propria innocenza e di aver agito nel pieno rispetto delle regole. Tra il dire e il fare, però, c’è di mezzo il mare e la situazione per i bianconeri rischia di essere davvero molto scottante.
Come detto, oltre alla Juventus, ci sono anche altri 8 club che rischiano ed altri potrebbero venire fuori dato che è stato aperto un nuovo fascicolo per quelli non coinvolti nella prima indagine, ma che compaiono nell’Indagine Prisma. Tra i club coinvolti c’è anche il Pescara, con il presidente Daniele Sebastiani che a calciomercato.it si è espresso sulla questione, rilasciando dichiarazioni clamorose.
Sebastiani non teme il caso plusvalenze: le sue parole spiazzano tutti
Intervenuto nel corso della tramissione TvPlay ai microfoni di Calciomercato.it, il presidente del Pescara Daniele Sebastiani ha parlato della riapertura delle indagini per il caso plusvalenze che vede coinvolta anche la sua squadra. I
l presidente degli abbruzzesi, tuttavia, si è detto tranquillo al riguardo: “Ma io sono più che tranquillo. le nostre operazioni sono state fatte tenendo conto del valore del giocatore, e il tempo ci ha dato ragione”, ha dichiarato, affermando come le indagini siano state riaperte per le carte inviate dalla procura di Torino e che sono più problemi della Juventus.
Il presidente del Pescara è dunque convinto di riuscire a dimostrare ancora una volta l’innocenza del suo club. Sebastiani ha anche affermato come con i bianconeri abbia fatto tanti affari, sottolineando come si sia acquistato tanto e venduto tanto con i soldi e non con scambi di figurine: “Se non si può fare più neanche quello…se uno mi dice “Brunori non valeva niente e abbiamo dato due milioni e otto” vuol dire che non capisce niente”, ha poi chiosato, difendendo dunque il diritto di una società nel valutare come voglia un proprio tesserato dal quale vuole ricavare ovviamente il massimo.