La Francia ha perso ai rigori la sua finale di Coppa del Mondo consecutiva, con il suo numero dieci che ha fatto di tutto pur di far rimanere a galla la sua nazionale.
È stata una finale di Coppa del Mondo veramente incredibile, sicuramente più entusiasmante delle ultime tre edizioni. Francia e Argentina hanno lottato alla pari sebbene all’inizio la formazione di Scaloni sembrava correre il doppio e più in palla in tutte le situazioni. Poi come per magia si sono accesi i due numeri dieci e la partita è cambiata.
Messi festeggia con l’immagine di Maradona stampata sul cuore, mentre Mbappè si dispera, guarda il vuoto, nonostante il trofeo di cannoniere vinto con due soli rigori segnati (una cosa non da poco per un 23enne). Insomma, per i tifosi di tutto il mondo la finale del Lusail di Doha è stato un en plein di emozioni.
Come detto la finale di Doha è stata veramente entusiasmante e, se non avessimo visto una Francia in uno stato pietoso per almeno settanta minuti, oggi forse staremo parlando di un risultato diverso. Messi tuttavia l’ha spuntata e ha riportato la Coppa del Mondo a Buenos Aires a distanza di quasi quarant’anni: la Pulce dopo la vittoria si è scatenato assieme ai compagni di squadra, conscio di aver portato a termine un traguardo importantissimo.
Dall’altra parte del campo l’altro numero dieci ha fatto di tutto. Dopo un primo tempo complicato nel quale non aveva praticamente sfoderato nulla del suo repertorio, Mbappè si è “svegliato” a ridosso dell’80’ quando la Francia ha conquistato il calcio di rigore che ha permesso di dimezzare il risultato. La stella parigina non si è fatta intitmorire da Martinez, dopodiché ha continuato a macinare km segnando la clamorosa rete del 2-2. Poi, dopo la seconda rete di Messi, ancora una volta ha spiazzato il portiere dell’Argentina, con un calcio di rigore perfetto.
I campioni si risconoscono anche dai gesti, sia effettuati in campo che al di fuori dal campo. Mbappè ha dimostrato di esserlo in entrambi i casi. Difatti, dopo essere stato premiato dal presidente della FIFA Infantino, dall’emiro del Qatar Tamim bin Hamad Al Thani e dal presidente francese Macron come miglior marcatore del torneo (segnando tra l’altro una tripletta, come fece solo l’inglese Geoff Hurst nel 1966), ha dimostrato di essere un campione dando l’esempio ai suoi compagni.
Tornato sulla piattaforma installata sul prato del Lusail Stadium, il francese ha infatti deciso di non togliere la medaglia d’argento, imitando Luka Modric che ha fatto lo stesso con quella di bronzo. Un gesto sicuramente semplice, ma altamente simbolico: infatti sta a significare che nello sport ciò che conta è anche accettare la sconfitta. E Mbappè, che a breve compirà 24 anni, ha dimostrato di essere avanti anni luce anche da questo punto di vista.
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