La Francia ha effettuato sette sostituzioni durante la finale Mondiale, una in più di quelle previste. Si è trattato di un errore? Ecco cosa dice il regolamento.
Didier Deschamps ha fatto ricorso ad una sostituzione in più rispetto alle sei previste. In molti si chiedono se si sia trattato di un errore.
La finale fra Argentina e Francia ha regalato mille emozioni e, a detta di molti, potrebbe essere stata addirittura la partita migliore di sempre. La gara pareva chiusa all’80’, ma la fiammata di Mbappé ha costretto le squadre ai supplementari: il 3-3 definitivo ha poi portato la sentenza ai rigori. Dagli undici metri si è imposta l’Albiceleste, con gli uomini di Deschamps che hanno sbagliato due tiri con Coman e Tchouameni.
La tensione era palpabile e l’adrenalina era mille e, di conseguenza, alla maggior parte del pubblico era sfuggito un dettaglio: i Blues hanno effettuato sette sostituzioni, una in più rispetto a quelle previste fra tempi regolamentari e supplementari (5+1).
In molti si chiedono se si sia trattato di un errore che avrebbe portato alla sconfitta a tavolino: ecco cosa dice il regolamento in merito.
Argentina-Francia è stata una partita senza un attimo di tregua: ci sono stati sei gol, capovolgimenti di fronte, colpi di scena, duelli e lacrime. Di fatto, è stata una partita con un finale da film, con il copione che ha premiato Messi e compagni, campioni del mondo per la terza volta nella loro storia.
In tutto questo, però, a molti è sfuggito un dettaglio: Didier Deschamps ha effettuato sette sostituzioni. In Italia c’è stato un noto caso analogo, con la Roma di Fonseca eliminata a tavolino dalla Coppa Italia (aveva comunque perso) per aver fatto ricorso ad un cambio di troppo.
Il CT, infatti, ha mandato in campo Thuram, Kolo Muani, Camavinga, Coman, Fofana, Konate e Disasi.
Tanti spettatori si sono chiesti se questo fosse un errore, ma in realtà il regolamento ha consentito tutto questo. Il motivo è uno: l’infortunio alla testa di Rabiot.
Secondo le regole attuali, gli allenatori possono usufruire di un cambio extra nel caso in cui un giocatore accusi un infortunio alla testa. Il sospetto di una commozione cerebrale, dunque, a permesso a Deschamps di inserire in campo sette giocatori dalla panchina. Di conseguenza, la Francia non avrebbe perso a tavolino e non si è trattato di un errore.
La Francia ha sofferto, ha lottato e si è rialzata, agguantando prima un doppio svantaggio e poi tornando sul 3-3 ai supplementari grazie ad un super Mbappé. Tutto questo, però, non è bastato: l’Argentina, trascinata da Messi, ha avuto la meglio.
Al numero 10 francese è rimasta l’amara consolazione del premio come miglior marcatore del torneo, mentre al capitano argentino è stato dato il titolo di MVP.
Con questo trionfo, l’attaccante del PSG ha raggiunto Maradona nell’Olimpo del calcio e ha realizzato il suo sogno dopo la finale persa contro la Germania ai supplementari nel 2014.
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