Il mondo del giornalismo piange la scomparsa di una delle penne più nobili: Mario Sconcerti si è spento all’età di 74 anni in seguito ad un malore.
Il noto giornalista è scomparso poco fa in seguito ad un malore improvviso. La sua carriera ha avuto mille volti ed è sempre stato riconosciuto come un maestro dai suoi colleghi.
Il mondo del giornalismo italiano è in lutto: Mario Sconcerti è morto oggi all’età di 74 anni mentre si trovava in ospedale.
È nato a Firenze nel 1948 e dalla sua città natale è nata la grande passione per la “sua” Fiorentina, squadra di cui ha anche ricoperto il ruolo di direttore generale, quando Cecchi Gori gli ha dato l’incarico nel 2000.
Lo sport ha fatto parte della sua vita da sempre: il padre Adriano è stato un procuratore sportivo nel mondo della boxe. Nell’arco della sua carriera ha ricoperto ruoli prestigiosi come quello di vicedirettore de La Gazzetta dello Sport nel 1987, mentre negli ultimi anni è stato un importante editorialista de Il Corriere della Sera.
La sua luminosa carriera giornalistica ha avuto inizio ne Il Corriere dello Sport a Firenze, per poi spostarsi a Milano e Roma. Il suo primo grande amore sportivo è stato il ciclismo, testimoniato dal libro “Con Moser da Parigi a Roubaix”.
In seguito, nel 1978, ha collaborato con Repubblica per cui ha creato le pagine sportive del quotidiano.
Nel 1992 ha assunto il ruolo di direttore de Il Secolo XIX a Genova, ma tre anni dopo è tornato dove tutto ebbe inizio, dirigendo dunque Il Corriere dello Sport fino al 2000, anno in cui ha ricevuto la chiamata da Cecchi Gori per il ruolo di direttore generale della sua amata Fiorentina.
In seguito si è anche dedicato al giornalismo sportivo televisivo, apparendo spesso negli studi di RAI e Sky Sport, reti per cui ha lavorato fino a poco fa.
Come anticipato, ha anche scritto dei libri: dopo l’esordio del 1978 con il titolo citato in precedenza, ha pubblicato “Storie delle idee del calcio” nel 2009, “Il calcio dei ricchi” nel 2012 e “Storia del gol” nel 2015. Non solo testi sportivi però: “Se ha torto Dio” (2003) e “L’alba di Roma da riscrivere” (2011) sono stati i suoi romanzi.
La notizia della scomparsa di Mario Sconcerti ha colpito tutti: nel mondo del giornalismo sportivo, infatti, era ritenuto un maestro. Molte delle grandi firme di oggi hanno ricevuto molti insegnamenti da lui.
Era molto stimato anche dagli sportivi stessi. In particolare, il presidente del Napoli Aurelio De Laurentiis ha voluto ricordarlo con un tweet.
“La notizia della morte di Mario Sconcerti lascia attoniti. Mario era stato uno dei primi giornalisti sportivi che ho conosciuto”: inizia così il messaggio di ADL, che già in passato aveva testimoniato la sua stima nei confronti di Sconcerti.
Il presidente ha aggiunto che spesso non andavano d’accordo su alcuni temi, ma ha concluso: “Il confronti era sempre di alto livello. Una vera perdita per il giornalismo italiano”.
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