Il terremoto che ha sconquassato le fondamenta della Juventus non smette di creare ulteriori crepe. Ecco cosa è successo.
In poco più di ventiquattro ore l’ambiente della Juventus è cambiato in maniera drastica. Gli ormai ex membri del Consiglio di amministrazione dovranno ora fare i conti con carte bollate, avvisi di garanzia e inchieste della Procura.
La Juventus è già cambiata dal punto di vista dell’assetto societario, con la nomina di un nuovo Consiglio di amministrazione che avverrà nelle prossime settimane; ma ciò che tiene banco ora riguarda il futuro e l’ormai probabile processo che vedrà coinvolti i vecchi pezzi grossi della società bianconera.
Juventus, tutti gli scenari sono aperti
Nella serata di lunedì 28 novembre nove membri del Consiglio di amministrazione della Juventus, tra cui il presidente Andrea Agnelli, il vice Pavel Nedved e l’amministratore delegato Maurizio Arrivabene, hanno clamorosamente dato le loro dimissioni dal Cda. In pentola bolle un’inchiesta molto grave che è in realtà è il seguito di una più recente: l’inchiesta Prisma. Quest’ultima si era conclusa lo scorso 24 ottobre e per la fine dell’anno dovrebbe rinviare a giudizio Andrea Agnelli, Fabio Paratici e Pavel Nedved.
I capi di accusa, che al momento conosciamo tramite mezzo stampa sono, quelli di falso in bilancio, manipolazione del mercato, ostacolo all’esercizio delle funzioni delle autorità di pubblica vigilanza e dichiarazione fraudolenta mediante uso di fatture per operazioni inesistenti. Accuse pesanti che, come è normale che sia, hanno praticamente costretto Exor, la holding che controlla le società della famiglia Agnelli-Elkann, a nominare un nuovo presidente, Gianluca Ferrero, e un nuovo ad, Maurizio Scanavino. Questi i due nomi da cui dovrebbe partire la nuova Juventus.
Juventus, le accuse si allargano: coinvolta l’Atalanta
Ma la procedura legale contro la società bianconera è appena iniziata e infatti nelle ultime ore è balzata all’onore delle cronache una ulteriore indagine questa volta che non coinvolge solo la società Juventus, ma anche un’altra realtà del nostro campionato: l’Atalanta. Questa indagine sarebbe, come riporta il Corriere della Sera, riferita ad un debito che i bianconeri avrebbero nei confronti della società bergamasca; in particolare, e qui il condizionale è d’obbligo, sarebbero coinvolti gli affari Kulusevsky, Romero e Demiral.
A causa di questi calciatori in pratica la Juventus avrebbe un debito fuori bilancio nei confronti dell’Atalanta. La cifra si aggira attorno ai 6/7 milioni di euro ed è stata confermata da una intercettazione già inserita negli atti della Procura di Maurizio Arrivabene e da alcune successive dichiarazioni del ds Federico Cherubini. Quest’ultimo, interrogato dai magistrati lo scorso 27 novembre 2021, avrebbe detto esplicitamente che ci sarebbero “tra i 6-7 milioni di debiti con l’Atalanta”. Un altro tassello va ad aggiungersi ad una vicenda già molto complessa che certamente riempirà le pagine dei giornali per chissà quanto tempo.