Dopo la mancata qualificazione al mondiale in Qatar non si placano ancora le polemiche dell’Italia, adesso a parlare è il mister Mancini.
Dopo la tragica notte della disfatta contro la Svezia sembrava che il calcio italiano avesse toccato il punto più basso della sua storia. Fu troppo facile col senno di poi dare tutta la colpa al mister Ventura, quando il nostro calcio era già in una fase di evidente involuzione.
Certo, con questa scusa non si può sollevare l’ex commissario tecnico dalle sue evidenti lacune, famoso divenne infatti il dialogo avuto con l’ex capitano della Roma Daniele De Rossi dove il centrocampista ebbe da ridire su un cambio dell’allenatore che apparve in confusione.
In una situazione di stallo mettere un centrocampista sarebbe servito a poco, infatti l’ex azzurro quando venne chiamato in causa fece notare a Ventura come il più adatto a entrare fosse Insigne, seduto proprio vicino a lui, per provare a saltare l’uomo e creare superiorità.
Il cambio in panchina fu il risultato naturale di un disastro di tale portata, ma probabilmente è servito solo a nascondere il vero problema del nostro movimento calcistico, come la più classica delle spazzate sotto al tappeto.
Italia ancora fuori dal mondiale: un disastro prevedibile
In tutta Europa, ma anche in quasi tutto il mondo, il sistema calcio ha vissuto un’evoluzione sotto tutti i punti di vista, ma in Italia così non è stato. Non si parla semplicemente della qualità dei singoli giocatori, sebbene sia nettamente in calo, ma di un vero e proprio problema “dietro le quinte”.
Gli impianti stessi nel nostro paese sono tra i peggiori d’Europa, basti pensare come squadre del calibro di Milan e Inter (con tutto il rispetto per la storia di San Siro), non abbiano ancora uno stadio di proprietà, cosa fondamentale nel calcio moderno.
Gli introiti generati dall’avere il proprio impianto hanno permesso alla Juventus di creare un gap che solo in questi ultimi anni si è assottigliato, permettendole di essere una forza incontrastabile per ben 10 anni, riuscendo ad ottenere ottimi risultati anche oltre i confini nazionali, come dimostrano le due finali di Champions League rispettivamente perse contro Real Madrid e Barcellona.
Le uniche “vere” manovre per rivoluzionare il sistema sono sempre state prese a discapito dei tifosi, come ad esempio i biglietti nominali (unico paese in Europa) Daspo di gruppo o come successo all’Olimpico di Roma le barriere nelle curve a dividere i settori “caldi” di Lazio e Roma.
Finché non ci saranno dei cambiamenti concreti probabilmente serate come quelle di Berlino diventeranno sempre più rare, ecco perché il successo ottenuto a Wembley la dice lunga sul grande lavoro svolto da mister Mancini. Anche lui però ha fallito come il suo predecessore, portando così almeno a 12 gli anni senza l’Italia al mondiale. Proprio riguardo la mancata qualificazione il mister ha voluto rilasciare delle dichiarazioni pesantissime, che faranno riflettere non solo i tifosi italiani.
Mancini si sfoga contro la Fifa: accuse pesanti all’intero sistema
Dopo la vittoria dell’Europeo ottenuta ai rigori in casa contro l’Inghilterra si pensava che serate come quelle del 2017 non le avremmo più vissute, ma così non è stato. La vittoriosa campagna inglese aveva distolto l’attenzione dai vari problemi del nostro calcio, ma sono tornati più forti che mai.
A seguito di un record storico come quello delle 37 partite senza subire sconfitta la squadra si è trovata di fronte ai fantasmi di 5 anni fa e l’incubo è tornato di nuovo realtà. L’Italia è ancora fuori dal mondiale, per la seconda volta consecutiva dopo l’eliminazione ai gironi del 2014.
Questa volta però il commissario tecnico azzurro non ci sta e ha deciso di dire la sua in merito al sistema di qualificazione di questa competizione: “Penso che chi vince l’Europeo dovrebbe essere ammesso di diritto al Mondiale successivo. Non solo i campioni d’Europa, ma quelli di tutti i Continenti. Lo dico nell’interesse del calcio e dello stesso Mondiale”.
Noi italiani ovviamente non possiamo che dare ragione al nostro allenatore, ma sorvolando sul fatto che potremmo essere di parte le sue parole appaiono più che legittime, soprattutto visto che in Europa si usa già un sistema simile nelle varie competizioni continentali. Le sue parole aprono dunque un dibattito sul quale anche i principali vertici delle Fifa potrebbero esporsi, nel frattempo però questo mondiale dovremo continuare a guardarlo dal divano di casa.