L’allenatore della Juventus è stato pubblicamente messo alla gogna da una delle leggende più famose della storia del calcio: parole durissime, ecco cosa ha detto.
Nonostante le ultime vittorie in campionato, la seconda avventura del tecnico livornese sulla panchina bianconera ha incontrato molte più difficoltà del previsto. Dopo l’annata deludente con Andrea Pirlo in panchina, la Juventus ha deciso di voler tornare grande e per farlo si è affidata nuovamente all’uomo capace di portare per due volte in tre anni i bianconeri in finale di Champions League: Massimiliano Allegri.
Sta di fatto che fino ad ora la decisione non ha pagato, visto che con il tecnico livornese la squadra sta facendo ancora peggio. Dal suo arrivo gli insuccessi sono stati molto più delle gioie, a partire dalle due finali di coppa perse contro l’Inter nella scorsa stagione fino ad arrivare all’eliminazione dai gironi della massima competizione europea in questa. Nonostante gli zero trofei vinti e le tantissime critiche per il gioco espresso dalla squadra però la società, anche a causa dell’oneroso contratto stipulato, ha riposto ancora fiducia in lui.
Le ultime cinque vittorie consecutive senza prendere gol lasciano ben sperare per la ripresa del campionato a gennaio, ma ora Allegri non può più permettersi passi falsi se vuole salvare la panchina. Tra i tanti attacchi arrivati nei suoi confronti c’è anche quello recente da parte di una vera e propria leggenda del calcio, che non si è risparmiato riservandogli parole pesantissime: ecco cosa ha detto.
La Juventus non faceva per lui: le responsabilità sono anche della società
Quando le critiche arrivano dall’esterno bisogna sempre valutarle attentamente, ma quando a farle è uno che è stato dentro l’ambiente allora diventano certamente meno contestabili. A pronunciarle è stato Dani Alves, ex terzino del Barcellona che ha vissuto una parentesi di un anno (stagione 2016/17) nella squadra bianconera. Con 44 trofei conquistati il brasiliano è attualmente il giocatore più titolato della storia del calcio, ma quella breve esperienza con la Juventus non gli è andata proprio giù: qui le sue parole.
“Quella Juve era una squadra che strutturalmente era fatta per difendere. Io spingevo ma la cosa finiva per entrare in conflitto con l’idea della squadra, e per questo non giocavo quanto mi sarebbe piaciuto. Bisogna scegliere il giocatore adeguato alle esigenze della squadra. Hanno preso un giocatore con un potenziale offensivo bestiale, ma non gli serviva un tipo così. Non avevo mai calciato lungo in vita mia, non potevo certo cominciare a 33 anni. Hanno fatto la scelta sbagliata”.
L’idea di gioco di Allegri sotto processo: pagherà al termine della stagione?
Nonostante queste parole in quella stagione la Juventus andò a un passo dal vincere la Champions League, subendo però una pesante sconfitta in finale contro il Real Madrid. Una filosofia di gioco, quella di Allegri, che in quegli anni ha comunque pagato in termini di trofei conquistati. La vera domanda che si fanno tutti adesso è però un’altra: questa idea di calcio paga ancora adesso?
Come qualunque cosa al mondo, il calcio si evolve molto e in questi ultimi anni è cambiato parecchio rispetto anche solo a cinque anni fa. L’impressione è che la strada seguita da tutte le big europee e, più recentemente, anche dalle cosiddette “piccole”, sia totalmente opposta a quella seguita da Allegri ancora oggi. Questo è probabilmente il motivo per cui la Juventus è andata spesso in difficoltà anche contro squadre molto inferiori a livello di rosa. Nonostante ciò la stagione è ancora lunga, e solamente il tempo ci dirà chi avrà avuto ragione.