Lionel Messi è vittima di una vera e propria maledizione per il Mondiale. A lanciargliela è stata una vecchia conoscenza.
Il gol del 10 dell’Argentina non è bastato all’Albiceleste per evitare la sconfitta all’esordio contro l’Arabia Saudita. Una maledizione ha colpito il capitano della nazionale di Scaloni.
La sconfitta dell’Argentina contro l’Arabia Saudita è la prima vera grande sorpresa del Mondiale in Qatar. L’Albiceleste si era portata in vantaggio grazie al rigore di Messi e ha sfiorato più volte il raddoppio, ma un super Al Owais ha permesso agli arabi di andare all’intervallo con un solo gol di svantaggio. Inoltre, gli argentini si sono visti annullare tre reti per fuorigioco (una del 10 e due di Lautaro Martinez).
Nel secondo tempo è cambiato tutto e la nazionale di Renard ha completato la rimonta tra il 48′ ed il 53′ con le due bellissime reti di Al-Shehri e Al Dawsari.
La squadra di Scaloni, nonostante gli sforzi, non è riuscita a ribaltare il risultato: il match si è poi chiuso con dodic tiri dell’Argentina e solo due per l’Arabia Saudita.
Nel frattempo, è emersa un’incredibile maledizione lanciata a Messi prima della partita.
Messi e la maledizione Mondiale: il motivo che c’è dietro è incredibile
Questo, salvo clamorose sorprese, sarà l’ultimo Mondiale di Messi. Il 10 dell’Argentina ha già dichiarato che questa sarà la sua ultima possibilità di coronare il sogno di una vita. Ci era quasi riuscito nel 2014, ma la finale persa contro la Germania ai supplementari glielo ha impedito.
Nonostante la sconfitta all’esordio, la nazionale di Scaloni rimane una delle favorite per la vittoria finale. Tuttavia, solo una squadra ha vinto il Mondiale dopo aver perso la prima partita: la Spagna di Del Bosque nel 2010, che dopo aver perso con la Svizzera ha vinto il torneo battendo l’Olanda in finale con gol di Iniesta.
Prima della partita contro l’Arabia Saudita, una vecchia conoscenza di Messi ha affermato di sperare che l’Argentina esca subito dal Mondiale perdendo tutte e tre le prime partite. Si tratta del dottor Schwarzstein, il medico che ha somministrato gli ormoni della crescita alla Pulce quando era un ragazzino.
Il dottore argentino ha seguito Messi quando il capitano dell’Argentina, da adolescente, aveva problemi nel processo di crescita. Come ben noto, l’attaccante si è trasferito al Barcellona dopo la fine della cura ormonale.
Il rapporto fra i due è rimasto molto solido ed è vivo ancora oggi, ma Schwarzstein ha dichiarato di sperare in un’eliminazione immediata dall’Albiceleste dal Mondiale.
Il motivo di questa affermazione, però, è puramente politico. Il medico ha infatti specificato di tifare Argentina, ma da cittadino argentino si augura che la nazionale fallisca: “Da cittadino argentino, da essere umano, vorrei che venissero eliminati al primo turno. Sono convinto che questo governo oscenamente populista che abbiamo qui userebbe il successo dell’Argentina ai Mondiali per insabbiare le cose”.
Le altre maledizioni celebri
Quella del dottor Schwarzstein è sì una maledizione contro la sua Argentina, ma, come specificato, il motivo che c’è dietro e molto profondo. Nel calcio, però, ci sono state maledizioni molto celebri.
La prima, nonché la più recente, riguarda Yaya Touré, Guardiola, il Manchester City e degli stregoni.
Dopo un addio burrascoso al club inglese con un rapporto che pareva essere ormai ai minimi termini con l’allenatore catalano, l’agente del centrocampista ha svelato la maledizione lanciata all’ex Bayern. In particolare, ha affermato che non avrebbe più vinto la Champions League: “Gli sciamani africani non gli permetteranno più di vincere la competizione, solo allora capirà l’errore”. Il City di Guardiola ha poi giocato una finale perdendola contro il Chelsea.
La seconda, che è la più celebre, è quella di Bela Guttmann. Quando allenava il Benfica lanciò una maledizione dopo il suo addio burrascoso: il club non avrebbe più vinto una competizione europea (con lui ha vinto due Coppe Campioni, ovvero la vecchia Champions). Era il 1962 e da allora il club portoghese ha disputato otto finali europee: le ha perse tutte.