Sono passate ormai parecchie settimane dall’evento che coinvolse il talento del Napoli con il padre che torna a parlare del momento che sta vivendo.
Kvaratskhelia, a causa di una persistente lombalgia, non ha giocato le sue ultime partite con la maglia del Napoli prima della sosta causa Mondiale. I tifosi non vedono l’ora di ritrovarlo in campo il prossimo gennaio per continuare a sognare quello Scudetto che manca ormai da troppo tempo.
Il georgiano può dirsi realmente fortunato ad avere alle spalle una famiglia che lo sostiene in tutto e per tutti in un momento tra l’altro non semplice da gestire psicologicamente. Il salto dalla piccola realtà georgiana al palcoscenico della Serie A si è rivelato tanto esaltante quanto scioccante, ma la vicinanza della famiglia gli ha permesso di superare tutti questi ostacoli nel migliore dei modi.
Napoli, il padre di Kvaratskhelia torna a parlare della condizione del figlio
Il mese di novembre del numero 77 azzurro non è iniziato nel migliore dei modi: dopo essere tornato da Liverpool è stato costretto a fermarsi a causa di una fastidiosa lombalgia. Poi il furto e la decisione di traslocare e di andare a vivere al centro di Napoli.
Lo stress psicologico nell’ultimo mese è stato pesante e molti hanno pensato addirittura che dietro il prolungarsi del suo problema fisico ci fosse in realtà una incapacità di superare il furto subito. In realtà questa chiave di lettura è sbagliata. A confermarlo è il padre dello stesso calciatore che torna a parlare del momento di Khvicha.
Napoli, il padre: “Il furto è acqua passata”
Badri Kvaratskhelia, padre del gioiello azzurro, è stato intervistato da Bruno Majorano de’ Il Mattino. Tanti sono stati i temi toccati, dal furto subito fino al trasloco passando per l’esaltante momento che sta vivendo a Napoli. “Sono il padre più felice di tutta la Georgia. Le gesta di Khvicha oramai fanno il giro del mondo. È la personalità più importante e influente di tutta la Georgia”, afferma Kvaratskhelia senior facendo capire di essere orgoglioso di suo figlio. “In Georgia tutti amavano e amano Maradona, quindi pensare a mio figlio con la maglia della squadra di Diego, in quella città e nello stadio a lui intitolato, era un sogno che si realizzava”, continua il 57enne.
Il furto subito non è stato semplice da dimenticare, soprattutto alla luce del fatto che il ragazzo era presente in casa mentre i ladri gli hanno rubato l’automobile (poi ritrovata nel casertano). Ma per Badri quel brutto evento è già un ricordo: “Furto? Una cosa passata. Ora lui è tranquillo, è concentrato sul campo e pensa solo a giocare con il Napoli”.
Il padre di Kvara, che ricordiamo ha svolto anche lui la professione di calciatore, ha voluto ricordare anche i primi passi da atleta del figlio: “Quando ha iniziato a giocare a Tiblisi io facevo ancora il calciatore professionista ed ero in Azerbaigian, così è stata la madre Maka a prendersi cura di lui. Sapevo che giocava, ma non l’ho mai spinto a diventare un calciatore. Mia moglie mi diceva che era un fanatico del lavoro. Era molto tecnico, è vero, ma soprattutto era un grande lavoratore”.