Zdenek Zeman non è mai stato, e probabilmente non sarà mai, un personaggio banale. Il tecnico boemo ha svelato un retroscena del tutto inaspettato che ha lasciato tutti senza parole.
L’ex allenatore di Lazio e Roma ha parlato durante un’intervista al Corriere della Sera.
Tra i temi trattati la sua infanzia in Cecoslovacchia, la sua ascesa nel calcio italiano e una dichiarazione decisamente sorprendente.
Sono pochi i tecnici a diventare icone pur non potendo contare su una bacheca ricca di trofei. Tra questi c’è Zdenek Zeman, allenatore dalle ideologie chiare e dal carattere a volte spigoloso. Intervistato dal Corriere della Sera Zeman ha parlato della sua infanzia. Zdenek è cresciuto in Cecoslovacchia, ai tempi del regime comunista.
Lui, come suo padre, odiavano il regime e le imposizioni che ne scaturivano prendendone apertamente le distanze anche oggi a distanza di tantissimi anni. Come afferma l’ex tecnico del Foggia la sua esperienza lo ha portato a vivere ogni aspetto del calcio. Dai ritiri in hotel lussuosi a sistemazioni decisamente più economiche o di fortuna. Ha allenato giovani sconosciuti in attesa di una chance e campionissimi già affermati nel grande calcio. Proprio in merito al più grande calciatore allenato il ceco non ha dubbi. Si tratta di Francesco Totti allenato alla Roma in due occasioni.
Sul miglior calciatore di tutti i tempi Zdenek propende per Pelé, per ciò che faceva sia dentro che fuori dal campo. Proprio quest’ultimo aspetto gli fa preferire il brasiliano a Diego Armando Maradona, frenato, a detta del tecnico, dalle cattive frequentazioni. Zeman ha anche raccontato un aneddoto di quando si è ritrovato a seguire i corsi da allenatore a Coverciano con Sacchi e Mondonico. Un test svolto a Coverciano, infatti, aveva fatto emergere come i due tecnici fossero leggermente “ansiosi”. La sua fama come allenatore si sviluppa maggiormente in periferia, specialmente a Foggia. Proprio con i rossoneri venne coniato il termine Zemanlandia, per il gioco spettacolare e l’alto numero di gol della sua squadra.
Nell’excursus percorso con il Corriere della Sera il mister ha anche svelato un retroscena che ha lasciato quasi tutti stupiti. Zeman, infatti, ha confessato che sin da bambino ha tifato per la Juventus: “Sono sempre stato juventino. Da piccolo andavo a dormire con la maglia bianconera“. Il tecnico ha raccontato di essere andato più volte allo stadio a sostenere la Vecchia Signora.
La dichiarazione del boemo sorprende per i vari contrasti avuti con la vecchia dirigenza bianconera al tempo dello scandalo farmaci. Zeman ha, però, voluto precisare la natura del suo tifo: “Con la Juve di Moggi, Giraudo e Bettega. Ma la Juventus non comincia e non finisce con loro. Era la squadra di mio zio Cestmir Vycpálek: il più grande talento del calcio cecoslovacco prima di Pavel Nedved, che portai in Italia. La differenza è che Nedved, lavoratore maniacale, voleva allenarsi pure il giorno di Natale; mio zio invece amava le gioie della vita. Era stato a Dachau, e il lager l’aveva segnato“.
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