L’ex tecnico azzurro Rafa Benitez poteva tornare a sedersi sulla panchina del Napoli. La verità dello spagnolo: “L’ho sempre fatto”
Estate 2013. Rafa Benitez siede sulla panchina del Napoli. Il tecnico, che si presenta in azzurro dopo avere fatto le fortune del Liverpool, e deluso all’Inter, resterà all’ombra del Vesuvio portando a casa in due stagioni 112 panchine, 59 vittorie, 28 pareggi e 25 sconfitte, conquistando una Coppa Italia e una Supercoppa Italiana e portando a casa un terzo e un quarto posto in campionato. Nonostante i risultati sul campo, fatti di molti alti ma anche di qualche basso di troppo, è fuori dal campo che Benitez ha fatto sentire più di ogni altro il suo impatto nel mondo azzurro.
Higuain, Mertens, Callejon, Albiol, Reina, Jorginho, Koulibaly, Ghoulam: sotto la guida di Benitez sono arrivati (molto spesso da lui sponsorizzati, come nel caso di Higuain) e cresciuti in azzurro i giocatori che avrebbero fatto la storia del club per gli anni successivi: dalla macchina perfetta costruita dopo da Sarri sino, nei casi di Mertens e Koulibaly, addirittura a Spalletti. Benitez ha gettato le basi per i successi del Napoli del futuro. Quello dei record e degli scudetti sfiorati, quello del ritorno ad una dimensione europea.
Un bilancio, insomma, che a posteriori non può tenere conto dell’impatto a tutto tondo avuto dall’allenatore spagnolo. Ecco perché, il Napoli, ha pensato nel corso degli anni ad un “ritorno di fiamma” con il tecnico.
Rafa Benitez, dal possibile ritorno alle lodi di Spalletti: il rapporto speciale con Napoli
A confermarlo è stato lo stesso Benitez, che ha confermato di avere valutato un ritorno in azzurro nel Gennaio del 2020. “Ho sempre mantenuto buoni rapporti. Ogni tanto sento de Laurentiis” ha svelato intervistato dal Corriere dello Sport. Il tecnico ha svelato di essersi sentito amato e di essere stato bene in azzurro. “Abbiamo vissuto momenti meravigliosi, è bello sapere di avere ancora affinità” ha detto.
Nell’intervista, non poteva mancare un viaggio nel viale dei ricordi, andando proprio a quegli anni di profonda trasformazione del Napoli. “Con l’arrivo di quei calciatori, fu modificata la dimensione del club” ha ammesso, dando però merito a De Laurentiis e alla dirigenza per quanto poi successo. “L’evoluzione di allora, continuata nel tempo, è un merito da riconoscere a loro”.
Alla fine, Benitez non è tornato in azzurro, e sulla panchina del Napoli si è seduto prima Gattuso e poi Luciano Spalletti. Quest’ultimo, in particolare, è molto apprezzato dal collega. “Il Napoli sta facendo cose fantastiche. Sono felice per de Laurentiis, i tifosi, e anche per Spalletti. Con esperienza e passione sta dimostrando di potere ottenere grandi risultati” ha detto. “Gli auguro di continuare a mettere a disposizione le sue idee per giocare bene e vincere, e di farlo il più a lungo possibile”.