Anche contro la Cremonese, Spalletti ha sconfessato il suo credo tracciando quella che è ormai la strada definitiva a tutti gli effetti.
Il Napoli proprio non ne vuole sapere di fermarsi e nell’ultimo turno di campionato, seppur con qualche patema, è riuscito a battere la Cremonese per 4-1. Gli azzurri hanno dilagato solo nel finale di una partita rimasta a lungo ferma sull’1-1 prima della rete di Simeone che ha spalancato le porte alla goleada e al conseguente successo partenopeo.
Grandi meriti della vittoria, oltre che ai giocatori in campo, vanno naturalmente a Luciano Spalletti che ancora una volta è riuscito a vincere questa partite con le sue mosse a gara in corso, confermandosi il grande stratega tattico qual’è. E, come spesso accaduto quest’anno, il tecnico azzurro ha dovuto sconfessare il suo credo per poter vincere la sfida, tracciando quella che sarà la strada definitiva che prenderà il Napoli d’ora in avanti.
Il mutamento tattico di Spalletti: così aiuta il suo Napoli a vincere
Se il Napoli è cambiato e migliorato quest’anno, lo stesso vale per Luciano Spalletti dal punto di vista tattico e la conferma di ciò arriva proprio dalla sfida contro la Cremonese. A sottolineare il mutamento tattico da parte dell’allenatore azzurro è il Corriere dello Sport che scrive come a Cremona Spalletti abbia sconfessato quello che è il suo credo, ovvero il 4-2-3-1, mettendo in atto una “rivoluzione bella e buona che ribalta l’umore e sistema la giornata e pure la classifica”.
Spalletti ha disposto inizialmente i suoi con il 4-3-3 per poi passare al 4-2-3-1 con l’ingresso di Simeone al posto di Ndombele, decidendo di tornare alle origini e puntando sul suo modulo preferito. Tuttavia, il tecnico toscano si è reso conto ancora una volta che il suo 4-2-3-1 non avrebbe potuto dare i frutti sperati ed ha così deciso di tornare al 4-3-3, inserendo Lozano a destra e Zielinski come terzo di centrocampo a sostegno di Kvaratskhelia e Simeone al 73′ e cinque minuti dopo è arrivato il gol del 2-1 del Cholito, decisivo per la vittoria.
Come detto, non è la prima volta che Spalletti dà una spallata al suo credo per permettere al suo Napoli di ottenere il successo o, quantomeno, di poter esprimere il suo calcio in maniera fluida. Già un mese fa, infatti, nel pareggio interno contro il Lecce, l’allenatore azzurro iniziò con il 4-2-3-1 per poi passare al 4-3-3 quando capì che le cose in mezzo al campo non stavano funzionando a dovere.
Il 4-2-3-1 era stato adottato da Spalletti anche in funzione della duttilità di Raspadori, con l’ex Sassuolo capace di giocare anche a ridosso della punta, ma non ha mai convinto pienamente. Ecco perché il nuovo cambio tattico visto a Cremona va a tracciare quella che è a tutti gli effetti la strada definitiva presa dal tecnico azzurro, pronto ad accantonare la sua idea tattica primaria per il bene della squadra, dimostrandosi anche più elastico in questo senso rispetto al passato.