L’attaccante del Napoli Giovanni Simeone rivela a “La Nacion” il motivo per cui ha scelto il Napoli. Le sue parole fanno rabbrividire i tifosi
Il Napoli come una vocazione. Una chiamata dal di dentro, che sale fino al cuore. Così Giovanni Simeone descrive la sua voglia di azzurro. L’opportunità che ha colto, l’occasione della sua vita. Molto di più di un’opportunità professionale, di un passo avanti nella sua carriera. La voglia di giocare la Champions non basta. Per l’attaccante argentino il Napoli era molto di più. Un vestito che calza benissimo, ancor prima di indossarlo. Usa parole evocative il Cholito quando racconta il suo Napoli, in linea con le lacrime e le emozioni che ha raccontato dopo il suo primo gol in Champions League: un sogno realizzato.
“Sentivo di dover venire qui, lo sentivo. E non è solo per la grandezza di Maradona, o perché il Napoli è competitivo come club. C’era qualcosa dentro di me, che mi spiegava che il mio posto era qui, e qui dovevo venire. Non riesco a spiegarlo meglio”, ha detto l’attaccante in un’intervista a “La Nacion”. Parole a cuore aperto, come si suol dire, ed emozioni raccontate al settimo cielo. “Conoscete tutti la mia storia, io ascolto sempre le voci interiori e questa volta mi parlava del Napoli. Il destino mi ha detto che dovevo farlo. A un certo punto la trattativa sembrava bloccata, ma io non mi sono mai smosso. Avevo un solo desiderio e volevo che tutto andasse per il meglio. Non sono mai stato bene come, perché i napoletani sono un mix tra italiani e argentini, proprio come me”.
Maradona è il minimo comun denominatore, la suggestione che affascina Simeone così come tutti i tifosi partenopei: “Maradona si sente ovunque. Tommy il massaggiatore (Tommaso Starace, ndr) lo ha vissuto e mi ha promesso che mi racconterà molti aneddoti. E’ sempre gentile con tutti, offre il caffé. Quando percorro il corridoio dello stadio che porta al campo lo sento che canta “Diego, Diego, oleee” e tutta l’atmosfera è così suggestiva. E’ molto particolare ed è difficile da raccontare. Quando sei in quello stadio viene spontaneo cantare il nome di Diego”.
Maradona che è presente a Napoli ovunque: “Tutti parlano di lui, ognuno ha da raccontare qualcosa, come se fosse successo ieri e non negli anni ’80. Anche se non fisicamente, Diego a Napoli c’è sempre. C’è gente che ancora soffre di quella differenza tra nord e sud, che Diego ha fatto dimenticare. La gente a Napoli è molto appassionata e ti dà tutto. Una cosa che mi piace è che molti mi dicono: “Non c’è l’Italia ai Mondiali allora tifiamo tutti Argentina. E’ una cosa bella, perché Diego non c’è più ma è come se ci fosse ancora. Questo è merito suo, l’Argentina fa parte di questa meravigliosa città”.
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