Il Commissario Tecnico della Nazionale Roberto Mancini ospite di un evento giornalistico ha esaltato le ultime prestazioni di Giacomo Raspadori, ritenendolo un esempio per i giovani italiani
Il Napoli prosegue la sua stagione al momento senza grandi intoppi, segno della forza incontenibile del collettivo guidato da Luciano Spalletti. Una squadra che, forte della sua solidità, sembra non avere punti deboli o comunque va avanti dimostrando di non temere gli avversari. E questo sta generando un entusiasmo e un affetto incredibile da parte dei tifosi partenopei.
Tra i protagonisti di questo magnifico gruppo non si può non considerare Giacomo Raspadori, un calciatore che si sta rivelando decisivo anche nel complicato palcoscenico della Champions League, nel quale la pressione diventa difficile da gestire. Eppure, l’ex Sassuolo, con una calma a dir poco olimpica, ha messo la sua firma in due dei tre incontri decisivi per il percorso della qualificazione.
Soprattutto nell’ultima gara contro l’Ajax, il classe 2001 ha dimostrato di giocare come una prima punta classica, affondando la difesa olandese in due situazioni offensive. Insomma, stiamo parlando di un giocatore ormai perfettamente integrato con i meccanismi cari al tecnico Luciano Spalletti. I numeri, e sue le giocate, parlano abbastanza chiaro.
Tra i più grandi estimatori dell’attaccante del Napoli non può non esserci uno che sin dall’inizio ha creduto in lui come Roberto Mancini. Il commissario tecnico stima tantissimo Raspadori, è stato uno dei primi a credere in lui nel contesto della nazionale dandogli le indicazioni giuste per farlo crescere (la vittoria agli Europei da questo punto di vista ha cambiato nettamente la vita calcistica del ragazzo). Insomma, se oggi Raspa gioca un calcio spumeggiante e produttivo lo deve anche al lavoro di Mancini.
Intervenuto all’Overtime Festival di Macerata, il ct della Nazionale tra le tante cose ha parlato della difficoltà degli italiani di diventare protagonisti in campionato. Ovviamente il riferimento di Mancini era alla “sua” Sampdoria, campione d’Italia nel 1991 con il 99% di italiani in rosa. “Oggi non credo sia possibile un altro caso simile”, afferma il Ct. La grande difficoltà è scegliere gli attaccanti italiani, perchè a detta del Ct “ce ne sono pochissimi”. Ma a volte i giovani ragazzi italiani vengono fuori: “Guardate Raspadori, sta iniziando a giocare in Champions League e migliora di gara in gara”.
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